Facebook Pixel
Milano 17:35
34.249,77 +0,91%
Nasdaq 22:00
17.718,3 +1,65%
Dow Jones 22:02
38.239,66 +0,40%
Londra 17:35
8.139,83 +0,75%
Francoforte 17:37
18.161,01 +1,36%

Critpovalute: è un buon investimento?

Finanza
Critpovalute: è un buon investimento?
Sempre più spesso si sente parlare di criptovalute, una breve panoramica del settore

Bitcoin, ripple, ether e centinaia di altre valute virtuali o criptovalue, per lo più basate sulla tecnologia blockchain sono termini che stanno sempre più irrompendo nella nostra vita quotidiana.

Per capire cosa sono, è necessario conoscere le ragioni della loro nascita che coincide con una grave crisi di fiducia nelle bance, una crisi che ha investito colossi come Lehman Brothers e che aveva messo tutto il settore al centro di grandi critiche. In quel momento, il creatore (o i creatori) di Bitcoin (non è ancora chiaro chi si nasconda dietro il nome di Satoshi Nakamoto, il presunto creatore del Bitcoin) ha avuto la brillante idea di creare un mezzo di pagamento che non richiede alcuna banca. In un recente documentario su Netflix, la famosa società americana di contenuti streaming on demand, dal titolo Banking on Bitcoin si ipotizza che Satoshi Nakamoro dovesse far parte dei Cypherpunk (un gruppo di esperti informatici formato da Nick Szabo, Hal Finney, Wei Dai e Adam Back), il cui lavoro durante gli anni 90 ha ispirato la nascita della tecnologia Blockchain e del Bitcoin.

Con un bonifico bancario la banca del pagatore controlla che ci sia sufficiente denaro sul conto corrente e la banca del ricevente esegue le relative fasi di controllo per il ricevimento dell’importo. Con le criptovalute o denaro elettronico, i cosidetti "minatori" sono quelli che eseguono i controlli attraverso la risoluzione di complessi problemi matematici che richiedono un uso intensivo della potenza di calcolo dell’elaboratore. Questi minatori sono la pietra angolare di tutto il sistema e ottengono anche una ricompensa con la criptovaluta che stanno minando. Gli stessi minatori sono a loro volta grandi attori del mercato che è stato creato attorno a queste criptovalute poiché sono i "titolari primari" delle varie criptovalute.

La tecnologia sulla quale poggiano quasi tutte le criptovalute è quella della blockchain, un registro contabile condiviso e trasparente tra tutti i soggetti che hanno accesso alla rete, in cui il garante esterno viene sotituito dalla crittografia di tutte le informazioni. Uno dei suoi principali vantaggi sta nel fatto che l’informazione che viene trasmessa da una parte all’altra dei nodi che formano questa rete è minima, permettendo operazioni praticamente istantanee.

Tuttavia, come è accaduto durante la famosa bolla delle Dot-com, queste criptovalute si sono moltiplicate in maniera esponenziale e molte si sono rivelate essere delle frodi, soprattutto alcune delle cosidette ICO (Initial Coin Offerings), ovvero una offerta iniziale di nuova (cripto)moneta. Molto probabilmente delle centinaia di criptovalute che oggi sono sul mercato quasi certamente solo l’1% sarà ancora in circolazione tra qualche anno (nel caso della bolla delle dot-com, questo tasso di sopravvivenza è vicino allo 0,3%).

Il Bitcoin è la prima moneta virtuale ed è arrivata a valere anche 20.000 dollari per unità. Gli investitori acquistano questa valuta anche se molti analisti (uno fra tutti Warren Buffet) mettono in guardia rispetto ai suoi alti rischi e le sue quotazioni molto volatili e che in un solo giorno possono crescere anche a doppia cifra e con la stessa velocità precipitare.

È interessante notare, dato il loro uso limitato come mezzo di pagamento, che molte di queste criptovalute e in particolare Bitcoin stanno diventando un bene rifugio. Simile ad una specie di oro, ma crittografico. Questa riserva di valore ha senso nel caso di paesi con inflazione molto alta e valute molto deboli (Angola, Zimbabwe, Venezuela) ma non ha molto senso in altri paesi, perché l’elevata volatilità di bitocin non lo rende particolarmente adatto a diventare una riserva di valore.

Per concludere, siamo di fronte ad una tecnologia molto promettente (blockchain), una idea innovativa (effettuare pagamenti senza la necessità di un istituto finanziario), ma con un punto di domanda su quale debba essere la sua reale valutazione.

Fabrizio Villani
Cofondatore di Fintastico

Condividi
```