(Teleborsa) - La crisi d'identità dell'Occidente ed i nazionalismi/protezionismi, i costi delle crisi bancarie e la regolamentazione, l'Unione bancaria ed il ruolo delle banche come motore di sviluppo economico e sociale. Sono queste le tematiche principali affrontate da
Antonio Patuelli, Presidente dell'ABI, l'associazione bancaria, nella sua Relazione annuale 2018, presso il Palazzo dei Congressi a Roma.
Qualche numeroPatuelli ha fornito qualche numero che testimonia la
solidità del settore bancario: le
sofferenze che si sono ridotte a circa 50 miliardi di euro dai 90 del picco del 2015, i
crediti deteriorati che sono scesi a 135 miliardi dai 200 miliardi del 2015, il
rafforzamento patrimoniale che ha portato a 70 miliardi di aumenti di capitale e
"colossali continui" accantonamenti.
"Proseguiamo questi sforzi. Però ogni
aumento dello spread impatta su Stato, banche, imprese e famiglie, rallentando la ripresa", ha sottolineato il Presidente dell'ABI.
Il 2017 è stato l'anno della ripresa del settore bancario, che ha accelerato sui
prestiti a famiglie ed imprese, incrementandoli di oltre il 2% su base annua, anche nel
Mezzogiorno.
Un cenno anche al ruolo della
tecnologia e dell'
innovazione, che
"offrono nuovi spazi e nuovi rischi", implicando anche un grande impegno per la tutela dei dati personali.
Le conseguenze della grande crisi
La grave
crisi ha profondamente
colpito l'Occidente, che è divenuto
"insicuro perfino dei suoi principi", alimentando tendenze al
nazionalismo e protezionismo sul modello di quello americano. "Vengono messi in discussione i principi e le regole della società aperta, del mercato libero, regolato e competitivo", ha sottolineato Patuelli.
Tutto ciò deriva da problematiche economiche e sociali trasformatesi in
"malattie morali", che si traducono in difformità normative, soprattutto in economia: gli
Stati Uniti verso un protezionismo isolazionista e
l'Europa verso la disgregazione,ha spiegato il Presidente, tracciando un quadro lucido dell'attuale situazione.
L'Unione bancaria e l'ItaliaRicordando che il peso della crisi l'hanno sopportato soprattutto le banche, il numero uno dell'Associazione bancaria ha
rilanciato sull'importanza dell'Unione bancaria, altrimenti si ricadrebbe "
nei gorghi di un nazionalismo mediterraneo molto simile a quelli sudamericani". Esempio lampante
l'Argentina dove il tasso di sconto ha raggiunto il 40%.
Di qui, l'opportunità di garantire un mercato concorrenziale con regole identiche, Testi unici di diritto bancario, finanziario, fallimentare, penale". "La concorrenza è indispensabile e necessità di regole identiche in Europa, con uguali punti di partenza, altrimenti diviene conflitto", ha affermando Patuelli.
Il
peso delle crisi bancarie ha portato a due salvataggi ed una nazionalizzazione ed è stato gravoso per le banche italiane, che hanno dovuto sopportare "forzosi sforzi miliardari per le risoluzioni" (
12 miliardi sono stati spesi per i
salvataggi). Di quì
l'importanza di far luce sulle responsabilità delle crisi.
Le riforme e la trasparenzaLa sfida del futuro è rappresentata dalla
"trasparenza", che consentirà di
prevenire nuove crisi bancarie e
ripristinare la fiducia verso il settore bancario, quale motore di sviluppo economico e sociale.
Ma sono cruciali anche le riforme: dal diritto fallimentare alla riforma della giustizia.