(Teleborsa) - Dopo il disastro di Genova per il
crollo del Ponte Morandi, proseguono le indagini per accertare le cause della tragedia del 14 agosto scorso. La Guardia di Finanza ha acquisito nuovi video dai quali sembra evidente la rottura di un tirante, ma il Procuratore capo di Genova,
Francesco Cozzi, ha fatto sapere che al momento non ci sono indagati. Dopo il crollo in cui hanno perso la vita 43 persone, ora si pensa alla ricostruzione, dopo il dolore, la rabbia, lo sdegno, la commozione che ha accompagnato i
funerali di stato di sabato 18 agosto, ora Genova tenta di rialzarsi.
Un CdM straordinario ha già stanziato nuove risorse per gestire l'emergenza di viabilità e trasporti, mentre ieri 20 agosto sono stati consegnati i primi appartamenti ai nuclei familiari sfollati per far sì che la vita riprenda nella sua "normalità". Nelle prossime settimane saranno sistemati altri 40 nuclei familiari, spiegano i responsabili della struttura del
Comune di Genova che si occupa delle assegnazioni. Il tutto in una procedura che dovrebbe concludersi il prossimo 3 settembre.
Ma la polemica incalza. La tragedia de Ponte Morandi a Genova ha riportato alla luce in questi ultimi giorni una delle grandi problematiche del nostro Paese: l'assenza di investimenti. Per questo alcuni esponenti del
Governo sono tornati a parlare della necessità di avviare una campagna di investimenti sulle infrastrutture e per la sicurezza. E' il caso della proposta formulata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio,
Giancarlo Giorgetti, che ha preannunciato
l'arrivo di un piano per la messa in sicurezza delle infrastrutture, non solo autostrade, ponti, e gallerie, ma anche scuole e le aree ad alto rischio idrogeologico. Non è solo
Giorgetti che dà voce alla possibilità di riattivare gli investimenti, nelle stesse ore anche il
Ministro Savona parla di un piano imponente che coinvolga le partecipate statali.
Ma è sul'ipotesi di nazionalizzare Autostrade che la polemica si fa più aspra. Sulla proposta lanciata dal Ministro delle Infrastrutture
Danilo Toninelli che spiega come sarebbe conveniente per il Paese con "ricavi e margini che tornerebbero in capo allo Stato attraverso i pedaggi, da utilizzare per rafforzare qualità dei servizi e sicurezza delle nostre strade", il vicepremier della Lega
Salvini dice la sua: "Nazionalizzazione? Guardando i bilanci, rispondo di sì: io non sono pro e contro Autostrade o Benetton. Non sono contro i privati, ma in questo caso il privato ha fatto un disastro. Quello che faremo noi sarà dettato non da voglia di vendetta ma di giustizia".
Rimane perplesso, il leghista
Giancarlo Giorgetti. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, si dice "non convinto" dall'idea, Mentre l'ipotesi appare fuori discussione per
Forza Italia. "Non si può eliminare la collaborazione e la sinergia sussidiaria a livello nazionale, perché altrimenti si rischia di morire di statalismo. E io mi preoccupo quando oggi la tragedia di Genova non ha ancora dei responsabili, non c’è luce su quello che è accaduto e e si parla di nazionalizzare. Di statalismo questo Paese muore, chi sbaglia deve pagare, ma la collaborazione pubblico-privato è un valore che non può essere messo in discussione", ha affermato la capogruppo di FI alla Camera,
Mariastella Gelmini, parlando al Meeting di Rimini.
Intanto,
Autostrade per l'Italia ha ricevuto la lettera di contestazione del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (
MIT). Una lettera
già preannunciata dalla stampa nei giorni scorsi. Il Ministero ha assegnato alla società il termine di 15 giorni per fornire le relative controdeduzioni in relazione al
crollo del Ponte Morandi a Genova. Per
Salvini la revoca della concessione per le autostrade "non arriverà in 15 giorni: perché giustamente essendo noi un Paese civile, ci sarà spazio per la controparte, per spiegare cosa ha fatto, cosa non ha fatto, per giustificarsi. Durerà alcune settimane questo percorso; durante queste settimane valuteremo cosa è meglio per gli italiani".