(Teleborsa) -
Non si placano le polemiche dopo la
fumata nera al vertice di ieri a
Bruxelles tra gli sherpa dei dodici Paesi Ue per risolvere il caso della
Diciotti, la nave della guardia costiera con a bordo 150 migranti attraccata ormai da giorni al porto di
Catania. "Prendiamo atto -aveva subito tuonato il premier
Giuseppe Conte su Facebook
- che l'Europa ha perso una buona occasione: non è riuscita a battere un colpo in direzione dei princìpi di solidarietà" con
Di Maio pronto a rincarare la dose minacciando lo
"stop ai fondi Ue". Insomma, continua l'estenuante braccio di ferro tra Ue e il nostro paese con il ministro dell'Interno e vicepremier
Salvini che non ne vuole sapere di
fare passi indietro. Anzi. Salvini: "Verifiche sulla nave per trovare profughi veri" -
"Sto valutando la possibilità di fare procedure di identificazione e riconoscimento per individuare profughi veri, che sono la minoranza, dai finti profughi prima ancora che le persone sbarchino". Così il vicepremier e ministro dell'Interno.
"Se in Europa fanno finta di non capire, come hanno detto giustamente Conte e Di Maio vedremo di pagare l'Europa un po' di meno", ha aggiunto.
LUIGI PATRONAGGIO, PROCURATORE DI AGRIGENTO, OGGI A ROMA PER ASCOLTARE "PERSONE INFORMATE SUI FATTI"- Intanto, nella mattinata di oggi, il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio volerà a Roma per ascoltare una sfilza di
"persone informate sui fatti" al ministero dell’Interno e al quartier generale della Guardia costiera. Comincerà con il
prefetto alla guida del Dipartimento per le libertà civili del Viminale e
con il suo vice. Poi funzionari e alti ufficiali. LA SFIDA DI SALVINI: "Interrogasse me, andasse dal capo" -
"Non andasse a interrogare i funzionari, che svolgono le direttive che il responsabile dà, cioé io. Se questo magistrato vuole capire qualcosa gli consiglio di evitare i passaggi intermedi. Siccome c'è questo presunto sequestratore e torturatore, sono disponibile a farmi interrogare anche domani mattina". Lo ha detto ieri a RadioUno.
UE MINACCIA SANZIONI SE ITALIA NON PAGA - Arriva anche la presa di posizione ufficiale dell'Europa attraverso le parole del commissario Ue al Bilancio, Gunther Oettinger, che avverte l'Italia:
"Se si rifiutasse di pagare i suoi contributi violerebbe i trattati". "Ciò comporterebbe interessi per i ritardi nei pagamenti e possibili ulteriori pesanti sanzioni", ha sottolineato.
Prosegue, dunque,
l'odissea della Diciotti e dei migranti a bordo della nave che vivranno oggi
l'ennesima giornata di incertezza.