(Teleborsa) -
Nel secondo trimestre 2018 si stima che la crescita congiunturale delle esportazioni per quasi tutte le ripartizioni territoriali: +3,8% per il
Nord-Est, +3% per il Mezzogiorno e Isole e +1,2% per il Centro. Una contenuta flessione si rileva per il
Nord-Ovest (-0,5%). Lo rivela l'
Istat.
Nel periodo gennaio-giugno 2018 la crescita tendenziale dell'export si conferma ampia per le
Isole (+9,3%), il
Nord-Est (+5,9%), il
Mezzogiorno (+4,6%) e il
Nord-Ovest (+4%), mentre risulta solo di poco positiva per il
Centro (+0,7%).
Nei primi sei mesi del 2018, tra le regioni più dinamiche all'export su base annua, si segnalano
Calabria (+38,7%),
Molise (34,3%),
Sicilia (+15,2%),
Basilicata (+15,1%) e
Valle d'Aosta (+12,3%) che tuttavia hanno un contenuto impatto sulla crescita dell’export nazionale (+0,5 punti percentuali).
Friuli Venezia-Giulia (+17,5%),
Lombardia (+6,1%) ed
Emilia-Romagna (+5,9%) contribuiscono per 3 punti percentuali alla crescita complessiva.
Nei primi sei mesi del 2018 le vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti dalla Lombardia e di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi da Friuli Venezia-Giulia e Lombardia contribuiscono alla crescita tendenziale dell’export nazionale per quasi un punto percentuale.
Un impulso positivo alla crescita dell’export nazionale su base annua proviene dalle vendite di Friuli Venezia-Giulia verso la Svizzera (+602,6%, dovuto principalmente alle vendite della cantieristica navale) e di
Lombardia verso Germania (+7%), Svizzera (+16,6%) e
Polonia (+26,9%).