(Teleborsa) -
La crisi torna a bussare alle porte dei negozi italiani e le vendite scendono ai minimi negli ultimi cinque anni. Secondo un'analisi di
Confesercenti, nei primi nove mesi del 2018 si è assistito a un crollo dei consumi, pari a
900 milioni di euro di vendite in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Che ha costretto circa
20 mila negozi indipendenti a chiudere i battenti.
Dunque i dati relativi ai primi tre trimestri di quest'anno ricordano quelli del periodo 2012-2014,
all'apice della recessione che ha colpito i consumi in conseguenza della crisi economica del Paese. Per quanto riguarda i negozi indipendenti si registra una
flessione del 2% (per prodotti non alimentari), mentre
le vendite della grande distribuzione segnano un forte arretramento rispetto allo scorso anno (+0,2% dal +2% del 2017).
Rallentamento che riguarda tutti i comparti merceologici. Fortemente negative le recessioni per calzature e articoli in pelle (da +2,3% a -2,4%) e abbigliamento (da +0,8% a -1,8%), mentre diminuisce, ma resta in territorio positivo, il comparto telefonia e informatica (da +3,4% a +1,4%). Unica eccezione gli elettrodomestici (da +1,8% a +2,7%).
"Le vendite stanno rallentando in maniera preoccupante
in tutta Europa, ma
l’Italia ha subito la frenata peggiore", commenta la Presidente di Confesercenti
Patrizia De Luise. "La speranza dei commercianti è che le prossime
festività Natalizie possano fornire una boccata d'ossigeno".