(Teleborsa) -
E' stallo nelle trattative Italia-Ue sulla Manovra, giunta ad un passaggio cruciale.
Un nuovo ultimatum è stato lanciato da Bruxelles, che dà solo 48 ore di tempo al governo italiano per
cambiare la Legge di Bilancio in modo "sostanziale".
A parlare è di nuovo il vicepresidente della Commissione europea,
Valdis Dombrovskis, che in una audizione all'Europarlamento, ha chiarito la posizione di Bruxelles: in
assenza di "correzioni sostanziali" sul deficit entro mercoledì, l'UE si risolverà ad avviare la
procedura d'infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia.
A Strasburgo, rispondendo ad una domanda di un europarlamentare svedese, Dombrovskis ha spiegato che la Commissione "sta già agendo" e che
l'Italia è a rischio di incorrere in una "inadempienza particolarmente grave", sebbene proseguano le trattative con il governo italiano per apportare le necessarie correzioni. A questo proposito, il Commissario europeo agli Affari Economici e Monetari,
Pierre Moscovici, anche lui presente all'audizione, ha ribadito che
l'UE è disposta a concedere il massimo della flessibilità all'Italia consentito per gli investimenti infrastrutturali, i disastri naturali e per il ciclo economico, come già accordato negli ultimi anni.
Il
Premier Conte ha in programma di
incontrare mercoledì 12 dicembre il Presidente della Commissione Europea,
Jean Claude Juncker, subito prima della riunione del Consiglio europeo. A quel punto dovrà dare una risposta concreta.
Giornata particolarmente intensa quella di oggi, 10 dicembre, per il
Presidente del Consiglio, che nella tarda mattinata
ha ricevuto i sindacati per discutere della Manovra, poi stasera ha
incontrato a Palazzo Chigi il Ministro dell’Economia Giovanni Tria. Presente anche il Ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, assieme i viceministri Laura Castelli e Massimo Garavaglia.
Tema principale della riunione il rilancio degli investimenti assieme allo sblocco dei
pagamenti arretrati della PA alle aziende. E'
slittato invece l'incontro tecnico sugli
emendamenti alla Manovra, sembra solo per una "questione di tempi", dato che altrimenti si andrebbe troppo per le lunghe.
Nessuna marcia indietro dai due schieramenti al governo,
Lega e Movimento 5 Stelle, che
confermano entrambi i tempi e le modalità per l'attuazione dei rispettivi cavalli di battaglia:
Quota 100 e Reddito di cittadinanza.