(Teleborsa) - E fiducia fu. La
Premier britannica Theresa May ha superato il test della mozione di sfiducia venendo riconfermata leader dei Tory con
200 voti a favore su un totale di 317. I voti a favore Anzi sono uno in più rispetto a quelli che conquistò nel 2016 quando subentro alla guida del partito a David Cameron in seguito alla vittoria della Brexit.
La May dunque vince la sfida sulla
mozione di sfiducia avanzata da Graham Brady, presidente del Comitato 1922, in possesso di 48 lettere di dissidenti pari al quorum del 15% del gruppo parlamentare.
Sulla Premier britannica però
incombono ancora molte nubi: i contrasti con i
brexiter più convinti, la questione mai risolta del
backstop dell'Irlanda, un nuovo round di
trattative con l'UE e, soprattutto, lo spauracchio di uno
scenario "no deal" per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione a 27.
Tutto sarà rinviato probabilmente a dopo Natale è più probabilmente al mese di gennaio, quando l'avvicinarsi della scadenza di fine marzo per negoziare la Brexit, molto probabilmente, convincerà i più convinti rigoristi del suo partito ad accettare qualche compromesso.