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Aeroporto Perugia, Comune Gubbio sollecita il rilancio dello scalo umbro

Il calo delle presenze turistiche in Umbria addebitato al mancato rilancio del San Francesco d’Assisi

Economia, Trasporti
Aeroporto Perugia, Comune Gubbio sollecita il rilancio dello scalo umbro
(Teleborsa) - Dagli scranni della maggioranza del Comune di Gubbio parte la crociata per smuovere lo scenario intorno all’Aeroporto San Francesco d’Assisi, ritenuto fondamentale per lo sviluppo economico e turistico dell’Umbria, regione che continua a soffrire di isolamento nei collegamenti diretti nonostante il territorio eserciti un forte richiamo.

L’aeroporto perugino, che nel piano dei trasporti della Regione Umbria 2014-2020 viene definito strategico e alternativo al traffico low-cost rispetto alla struttura aeroportuale di Roma, è stato oggetto tra 2010 e il 2012 di importanti interventi di adeguamento infrastrutturale per un importo pari a 42,5 milioni di euro, finanziati per 27 milioni dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per 12 milioni dalla Regione Umbria e 3, 4 milioni dall’ENAC.

Benché dal 2012 il movimento passeggeri si sia mantenuto sempre sopra quota 200mila, nel corso del 2018 la S.A.S.E. (società di gestione dello scalo) ha dovuto fare i conti con la mancata attivazione di una serie di programmi operativi annunciati da alcune compagnie aeree, tra cui quelli di Cobrex e Aliblu Malta, che ha provocato disservizi e danni economici, contribuendo a perdere opportunità di rilancio turistico.

Secondo i dati della Regione Umbria, nel 2017 le strutture ricettive hanno registrato un calo del 10,28% del numero di visitatori, confermando un trend negativo in atto dal 2015.

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