(Teleborsa) -
Air gun, nuove concessioni e piano aree. Sono queste le questioni al centro del
confronto in sede ministeriale sul tema trivellazioni richiesto dal comitato No Triv. L’incontro, previsto per oggi, con il
ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, è saltato in quanto, spiega
Enzo Di Salvatore, costituzionalista tra i fondatori del Comitato, "il tema delle trivellazioni, emerso con il via libera del Mise a tre nuovi permessi per la ricerca, è stato rilanciato dal governo con un negare l’evidenza" e i No Triv, al momento, attendono "proposte concrete". Il problema per Di Salvatore – figura che
l’ex ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha proposto di nominare consigliere per rivedere e smantellare le concessioni autorizzate dai precedenti governi – è "non aver cambiato il quadro normativo". Attualmente per quanto riguarda le trivellazioni continuano a restare in vigore le stesse norme contenute nello
Sblocca Italia e, sottolinea Di Salvatore, nel "
decreto sviluppo di Monti che consente la proroga automatica delle concessioni scadute".
La questione è sorta a inizio anno, quando nel
Bollettino ufficiale per gli idrocarburi e le georisorse pubblicato dal ministero dello Sviluppo economico, sono comparsi una serie di decreti che autorizzavano
l’esplorazione alla ricerca di idrocarburi in tre aree del Mar Ionio concessi alla società americana Global Med, oltre a una
nuova concessione in provincia di Ravenna e la proroga di una seconda. Il Governo è stato, quindi, accusato di aver autorizzato nuove esplorazioni petrolifere nel mare difronte alle regioni
Puglia, Basilicata e Calabria, tradendo le promesse fatte in campagna elettorale. Accuse a cui il
ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ha risposto sottolineando come tali autorizzazioni fossero state concesse dal governo precedente e, dunque, impossibili da bloccare. Di Maio ha, inoltre, annunciato, l’
approvazione, a breve, di una legge volta a limitare al massimo nuove trivellazioni alla quale il Governo lavora da 8 mesi. Inoltre, ha aggiunto Di Maio, "è allo studio anche una norma per
dichiarare illegale la pratica dell l’Air gun, rendendo sconveniente trivellare in mare e a terra". Sul tema, oggi, è intervenuto anche
il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli. "Noi quelle autorizzazioni non le daremo, perché trivellare per cercare fossili significa tornare al Medioevo" ha affermato Toninelli.
Le piattaforme offshore che, in Italia, estraggono petrolio e gas, attualmente, sono circa 130.