(Teleborsa) - Sono
terminati oggi, 9 gennaio, i colloqui tra le delegazioni di Stati Uniti e Cina che si sono svolti a Pechino. Durati tre giorni, uno in più rispetto a quanto previsto, i colloqui hanno visto
le due delegazioni fortemente impegnate nel trovare
punti di incontro ai temi commerciali che hanno reso precari i rapporti tra i due paesi. In vista dell'
imminente scadenza della tregua dei dazi, concordata tra Trump e Xi Jinping durante il G20 in Argentina, si attente di scoprire se un disgelo vero e proprio sarà possibile o se invece sarà attuato il rincaro delle tasse doganali americane dal 10% al 25% su importazioni cinesi che valgono
200 miliardi di dollari.
In questa fase preliminare i protagonisti non sono ancora dei capi negoziatori, i quali entreranno in gioco se e quando un accordo sarà in vista. A vedersi però sono stati
funzionari a loro subordinati, nota che, secondo alcuni analisti, starebbe a significare l'esistenza di una bozza di schema di intesa che farebbe presagire la chiusura di un accordo.
Ted McKinney, numero 3 del dipartimento dell'Agricoltura, ha detto che la delegazione statunitense tornerà in patria dopo "alcuni giorni buoni. Penso siano andati bene". I dettagli sui negoziati saranno comunicati in futuro, ma fonti di Bloomberg sostengono che le parti si sarebbero avvicinate su diversi fronti, inclusi quello energetico e agricolo, ma che sarebbero ancora distanti su altre tematiche. Non sarà facile trovare la quadra sui temi di disaccordo più sostanziali, per esempio i sussidi che la Cina concede alle sue imprese di Stato, ma l’ottimismo sulla possibilità di riuscita è stato espresso anche dallo
stesso presidente Trump, che ha commentato di suo pugno. "I colloqui con la Cina stanno andando molto bene!"