(Teleborsa) - Preoccupati per la governance i fondi di
EssilorLuxottica, che hanno chiesto di integrare l'ordine del giorno dell'assemblea del 16 maggio 2019.
"Una situazione di stallo nella governance di lunga durata indebolirebbe la società, la sua reputazione, motivazione dei dipendenti, capacità di attirare i migliori leader e trovare nuovi potenziali partner, e sarebbe quindi dannosa per tutte le parti interessate" scrivono i fondi riferendosi al
crollo del titolo in Borsa avvenuto quando "il presidente e il vicepresidente esecutivo, entrambi di pari potere, pubblicamente e in modo sconcertante
si sono scontrati".
"Rompere lo stallo è uno dei prerequisiti per EssilorLuxottica per raggiungere le sue ambizioni a lungo termine in campo strategico, industriale, finanziario e di sviluppo sostenibile" proseguono i fondi Baillie Gifford, Comgest, Edmond de Rothschild Asset Management,
Fidelity International, Guardcap, Phitrust e Sycomore Asset Management che hanno candidato
Wendy Evrad Lane e
JesperBrandgaard come rappresentanti indipendenti.
In particolare, la bomba è esplosa quando in una nota la cassaforte di
Leonardo Del Vecchio,
Delfin che possiede il 32% del colosso, ha accusato i francesi di aver violato gli accordi sulla governance, dichiarando di aver impedito al socio italiano di esercitare i suoi diritti e minacciando quindi azioni legali per tutelare il proprio interesse e quello degli altri azionisti.
Secondo il manager della public company francese
Sagnierès si tratta di "accuse false e menzognere" che riflettono il tentativo di prendere il controllo del nuovo gruppo.
Poco mosso stamane il titolo a Piazza Affari: +0,37%.