(Teleborsa) -
Verso una Unione europea dei trasporti. E' la proposta lanciata da
Andrea Camanzi, Presidente dell’ART - Autorità di regolazione dei trasporti, intervenendo alla
11^ edizione del Forum Mercintreno, svolto a Roma sul tema “Il Trasporto Ferroviario Merci in Italia e in Europa nella sfida Energia e Clima al 2030”.
"Il
sistema dei trasporti terrestri - ha affermato - ha bisogno di un
regolatore multimodale sovranazionale e
uropeo, come in altri comparti, ad esempio quello monetario con la BCE".
"Le imprese che forniscono
trasporto merci e servizi di logistica e le imprese che
gestiscono le infrastrutture, ora che sta per insediarsi la nuova Commissione europea – ha aggiunto Camanzi – dovrebbero far sentire forte la propria voce rivendicando la creazione di un
unico regolatore dei trasporti a livello comunitario, la cui istituzione agevolerebbe il
superamento delle gravi frammentazioni ed asimmetrie che penalizzano il settore ed impediscono, specialmente ai trasporti ferroviari delle merci e alla logistica, di essere competitivi e di cogliere le opportunità che la liberalizzazione europea offre loro".
Per il Presidente dell'ART, inoltre, ci vuole una
separazione fra chi gestisce l'infrastruttura e chi la utilizza. "Nel trasporto ferroviario delle merci occorre
distinguere l’aspetto "hardware", rappresentato dalla realizzazione e gestione delle infrastrutture,
da quello "software", costituito dall'industria dei fornitori di servizi. Per il recupero di
competitività del sistema italiano è fondamentale
l’efficienza dei servizi (il "software") di trasporto ferroviario merci e di logistica, perché le infrastrutture (l"hardware"), da sole, non possono colmare le differenze fra i diversi Paesi e superare gli ostacoli alla realizzazione di un efficiente mercato comune europeo del trasporto ferroviario merci".
Il
traffico di merci in Italia mostra una
ripresa rispetto ai livelli pre-crisi, ma è aumentato negli ultimi anni il
"gap" rispetto agli altri paesi europei. La logistica italiana soffre della presenza di diversi
colli di bottiglia che ne limitano lo sviluppo (operativi, industriali, strutturali). Attualmente nel nostro Paese
solo il 14% delle merci viaggia su ferro, rispetto ad una media europea del 18%.
"È
compito della regolazione intervenire – ha affermato Camanzi – per conferire
maggiore efficienza e competitività al sistema logistico italiano. L’Autorità di regolazione dei trasporti, appena divenuta operativa, nel 2014, è intervenuta sul settore della logistica e del trasporto ferroviario delle merci, con misure che progressivamente hanno definito una cornice di regolazione in grado di favorire
l’intermodalità del traffico merci
, l’integrazione dei processi e dei servizi di trasporto,
l’uso ottimale della capacità infrastrutturale,
l’efficienza delle gestioni".
Nel concludere il suo intervento, Camanzi ha ricordato come da ultimo, con la Delibera n. 130 del 2019, "
l’Autorità è intervenuta sull'accesso agli impianti di servizio ed ai servizi ferroviari con un provvedimento adottato in coerenza con il quadro normativo nazionale ed europeo. Le misure ART – che modificano, integrano e consolidano precedenti misure in materia (v. Del. 70/2014, Del. 96/2015, Del. 18/2017, Del. 140/2017) – mirano ad
assicurare che gli operatori degli impianti offrano i loro servizi a favore non solo delle imprese ferroviarie ma anche degli altri richiedenti (imprese di autotrasporto e logistica, caricatori e spedizionieri, etc.) a
condizioni economiche eque, non discriminatorie e trasparenti. Esse sono, quindi, volte a garantire un’efficiente ripartizione della capacità a disposizione degli operatori di impianto, e prevedono l’intervento dell’Autorità in caso di rigetto della richiesta di accesso".