(Teleborsa) -
Un accordo USA-Russia-Arabia Saudita per risolvere la grave crisi un cui versa ilo mercato petrolifero. La diplomazia è al lavoro da settimana e, dopo una
prima promessa fra Trump e Putin per coordinare le azioni di Stati uniti e Russia, ora si prospetta anche una
collaborazione dell'Arabia Saudita, che nelle ultime settimane aveva avviato una vera e propria
guerra commerciale, pompando greggio fino al
massimo della sua capacità.
Sulla notizia di un accordo "globale",
il petrolio ha spiccato il volo sulle maggiori piazze internazionali, con il
Light crude che balza del 10% a 22,42 dollari al barile, mentre il
Brent avanza del 22% a 27,82 dollari al barile.
Le
scorte si stanno però
accumulando ed i
prezzi del petrolio sono recentemente
crollati a circa un terzo di quanto valevano ad inizio anno, ai
minimi da quasi vent'anni, dopo il flop del
vertice dell'OPC Plus.
Ora
Trump conta di incontrare i produttori di petrolio (OPEC e non-OPEC)
entro la settimana, più probabilmente venerdì e sabato, per fare da
mediatore e mettere a punto una
strategia comune che consenta di contingentare la produzione e far risalire i prezzi. "In tutto il mondo, l'industria petrolifera è stata devastata", ha detto Trump, aggiungendo che il crollo delle quotazioni petrolifere fa male alla
Russia ed anche all'
Arabia Saudita.
"Penso che faranno un accordo", ha aggiunto fiducioso.
Ed anche gli Stati uniti non se la passano certo bene, poiché la crisi del settore petrolifero ha travolto un'industria un tempo florida, provocando una grande ondata di
fallimenti e licenziamenti, soprattutto nella raffinazione, ed il rapido accumularsi di
scorte invendute. Nei prossimi giorni, il P
residente USA incontrerà anche i dirigenti del settore petrolifero, per discutere di una serie di misure finalizzate ad aiutare l'industria. Saranno presenti tutti:
Exxon Mobil,
Chevron,
Occidental Petroleum ed altri. E secondo il Wall Street Journal non sono esclusi possibili dazi sull'import di greggio dall'Arabia.