(Teleborsa) -
MES sì o MES no? Questo
l’interrogativo che ci accompagna ormai da giorni che ha fatto salire a dismisura
l‘asticella della tensione non solo con le
opposizioni – da sempre contrarie, pronte a dar
battaglia all’esecutivo – ma anche all’interno della
maggioranza con il
PD decisamente più possibilista rispetto al
M5S che sulla questione si è da sempre mostrato
più intransigente.L’argomentazione a cui si aggrappano i
favorevoli è nota, ossia che siamo in presenza di una versione completamente nuova e rivista del Mes, che nulla avrebbe a che vedere con quello passato. "
Mes light, Mes sanitario, Mes senza condizionalità": tante le formule usate in queste ore per rassicurare sulla "bontà" dello strumento e, più ancora, sul fatto che non faremo la fine della
Grecia. Secondo i
contrari, invece, al di là delle rassicurazioni,
sono le righe piccole a fare la differenza e la
“trappola” quando si parla di Mes è sempre
pronta a scattare.Spunta, intanto, la "
sorveglianza rafforzata" da parte della
Commissione Europea e della Banca Centrale Europea. La f
rase che potrebbe creare più di qualche grana è come sempre di natura squisitamente
tecnica: "La Commissione europea chiarirà monitoraggio e sorveglianza in accordo con le regole del “Two Pack”. Un
passaggio obbligato dal Trattato del Meccanismo europeo che implica una
“sorveglianza rafforzata” da parte delle istituzioni UE sui
conti dei Paesi che chiederanno l’aiuto del Fondo contro la pandemia. Ed ecco che, per qualcuno tra le fila degli scettici, torna ad agitarsi il
fantasma della Troika, nonostante sia stato a
llontanato a più
riprese.Bisognerà fare
chiarezza quanto prima su questo
passaggio: partendo dal presupposto che il monitoraggio trimestrale dovrà comunque esserci,
Roma spingerà con forza nella direzione di un
ammorbidimento, mettendo sul tavolo quantomeno la richiesta della
garanzia che non ci saranno
pericolosi cambi in corsa che potrebbero proiettarci verso il tanto temuto
scenario greco. (Foto: © Arseniy Krasnevsky / 123RF)