(Teleborsa) - "La
BCE è
soggetta al diritto europeo, rende conto delle proprie attività ai parlamentari europei, risponde in ultima istanza alla Corte di giustizia dell'Unione europea (Cgue). A dicembre 2018, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea
(GGUE) ha stabilito in maniera
incontestabile che gli
acquisti di titoli di Stato da parte della Bce (programma Pspp) sono perfettamente conformi al suo mandato e al
diritto europeo".
Risponde così, intervistata dal Corriere della Sera, la Presidente della
Banca Centrale Europea Christine
Lagarde alla domanda sulla recente
sentenza della Corte Costituzionale tedesca che lo scorso
5 maggio ha
sì confermato la costituzionalità del Piano
QE della BCE, ma con alcuni
rilievi, dando tempo tre mesi al
Board di Francoforte per dare una risposta.Lagarde ridefinisce il
perimetro in maniera
elegante ma ferma ricordando comunque che "la sentenza della Corte costituzionale
tedesca stessa è molto esplicita: dice che il programma Pepp varato durante la pandemia non è coinvolto in questo giudizio. Non ho alcuna preoccupazione né sul programma legato alla pandemia
(Pepp), né sul programma precedente, che riguarda gli acquisti di debito realizzati a partire dal 2015
(Pspp)". Poi,
rilancia l'azione della BCE che, sottolinea ancora una volta, non esiterà "ad
aggiustare quanto necessario le dimensioni, la durata e la composizione del
Pepp. Utilizzeremo tutta la flessibilità necessaria, nei limiti del nostro mandato.
Non c'è alcuna remora psicologica alla nostra azione".