Facebook Pixel
Milano 31-ott
34.281 -0,64%
Nasdaq 31-ott
19.890 -2,44%
Dow Jones 31-ott
41.763 -0,90%
Londra 31-ott
8.110 -0,61%
Francoforte 31-ott
19.078 -0,93%

Stati generali, Visco: "Incertezza elevata non sia scusa per non agire"

Il Governatore della Banca d'Italia parla di riforme, fisco e produttività per riportare il PIL all'1,5%. Questa sia occasione per compiere "atti concreti"

Economia
Stati generali, Visco: "Incertezza elevata non sia scusa per non agire"
(Teleborsa) - Le prospettive per l'economia sono molto incerte, ma questo non deve essere una scusa per "non agire", bensì una ragione per rafforzare l'economia e per avviare le riforme. Lo ha detto il Governatore della banca d'Italia, Ignazio Visco agli Stati Generali, in corso a Villa Doria Panphili a Roma, citando il pensiero del padre della moderna macroeconomia, John Keynes, ed affermando che "la migliore strategia per il breve termine è quella di mettere a punto un buon piano per il medio-lungo periodo".

Visco ha auspicato che dagli Stati Generali derivino "atti concreti" per rilanciare il Paese e "ci consentano di compiere quei passi avanti di cui il paese ha più che mai bisogno, anche attingendo alle numerose proposte avanzate e sfruttando appieno le opportunità offerte dai nuovi programmi europei approvati e in corso di definizione".

Facendo riferimento agli aiuti della UE, Visco ha affermato che i fondi europei "non potranno mai essere gratuiti" e che "un debito dell'Unione Europea è un debito di tutti i Paesi membri e l'Italia contribuirà sempre in misura importante al finanziamento delle iniziative comunitarie, perchè e' la terza economia dell'Unione".

Un cenno anche alla riforma fiscale, che "deve porsi l'obiettivo di ricomporre il carico fiscale a beneficio dei fattori produttivi", ed all'evasione fiscale, che "si traduce in una pressione fiscale effettiva troppo elevata" e produce "effetti distorsivi" tali da scoraggiare l'innovazione e gli investimenti.

Fra le grandi piaghe dell'economia italiana Visco cita la bassa produttività, affermando che l'innalzamento di almeno un punto percentuale della produttività può riportare il PIL a crescere di almeno l'1,5% all'anno. "E' un obiettivo alla nostra portata - ha affermaot il Governatore - ma conseguirlo presuppone una rottura rispetto all'esperienza storica più recente, richiede che vengano sciolti quei nodi strutturali che per troppo tempo non siamo stati capaci di allentare e che hanno assunto un peso crescente nel nuovo contesto tecnologico e di integrazione internazionale".
Condividi
```