(Teleborsa) - Nel
2020 i consumi interni delle famiglie italiane caleranno del
9,7% rispetto all'anno precedente, in parallelo con una crescita della propensione al risparmio di 6 punti percentuali, che la collocano al valore più alto degli ultimi venti anni; alla fine del 2021, nonostante un recupero del 5,1%, i consumi saranno comunque inferiori del 3% rispetto al valore registrato nel quarto trimestre 2019 e nessuna delle voci di spesa avrà raggiunto i valori pre-Covid.
Questi alcuni dei dati contenuti in uno studio sui consumi degli italiani nell'ambito del progetto MonitorFase3 nato dalla collaborazione tra
Prometeia e Area Studi Legacoop per testare l'evoluzione dell'economia e dei mercati in conseguenza dell'epidemia Covid-19.
L'unico
settore dove, nel 2020, si registrano consumi in
crescita è quello dei
prodotti alimentari (+3,6%); il calo più marcato è quello nei beni durevoli (-19,8%), seguiti dai servizi (-12,9%) e da altri beni (-9.3%). Una dinamica che si inverte nel 2021, con un calo dell'1,5% in consumi alimentari e una crescita negli altri comparti, guidati dai beni durevoli (+ 9,8%) seguiti dagli altri beni (+ 8,7%) e dai servizi (+ 5,6%).
"Dall'inizio dell'emergenza e ora nella fase 3 - ha sottolineato il Presidente di Legacoop,
Mauro Lusetti - stiamo monitorando le percezioni degli italiani e gli andamenti dell'economia. Si sta aprendo
una fase di crisi ma anche di grande trasformazione che occorre interpretare. L'andamento dei consumi è per noi centrale non solamente perchè l'economia cooperativa rappresenta ormai circa il 40% del settore in Italia, ma anche perchè sempre di più la propensione e le scelte dei consumatori costituiranno un fattore per
orientare lo sviluppo in modo sostenibile e responsabile".