(Teleborsa) -
Banca Ifis conta che il ramo
NPL potrà tornare a
pieno regime nell'ultimo trimestre dell'anno e registrare un progressivo miglioramento nell'arco del secondo semestre. Lo ha spiegato l'Ad del Gruppo
Luciano Colombini, nel corso della conference call con gli analisti, sulla base anche dei recuperi realizzati a luglio per 25 milioni di euro, superiori ai 17 milioni medi mensili del secondo trimestre dell'anno.
Nel Settore
Commercial & Corporate Banking, la performance dipenderà dalla velocità della ripresa e dalla fine delle moratorie, ma il manager si dice abbastanza
ottimista sulla
qualità dell''attivo, che annovera crediti commerciali per 5,2 miliardi di euro, di cui 800 milioni nei confronti della PA.
Nei primi sei mesi la Banca ha registrato un
utile netto di 37 milioni di euro, al netto di
rettifiche e svalutazioni per 36 milioni di euro (ante imposte) ragionevolmente riconducibili all’effetto del Covid-19 e del blocco dei procedimenti giudiziari. Includendo altri impatti diretti ed indiretti del Covid-19 - si legge nelle slide - l'impatto complessivo sul primo trimestre è pari a 50 milioni (ante imposte).
Nonostante il contesto, la
posizione patrimoniale è migliorata con aumento del
CET1 a 11,58%, in rialzo di 62 punti base rispetto al 31 dicembre 2019.
In considerazione dell'incertezza generata dall'emergenza sanitaria,
Banca Ifis ha aggiornato la Guidance 2020, stimando un
utile di esercizio 2020 di
50-65 milioni di euro, inclusa la contabilizzazione del badwill di Farbanca. Il
margine di intermediazione è atteso a
420-440 milioni di euro e le rettifiche di valore per il rischio di credito a 85-100 milioni di euro.
Durante la conference, l'Ad ha anche confermato che anche Banca Ifis
si atterrà alle raccomandazioni della BCE e prevede di pagare il
dividendo relativo all'esercizio 2019 a partire
dal mese di gennaio 2021.