(Teleborsa) -
Sale sempre di più l'asticella della
tensione in vista del
Consiglio dei Ministri in programma questa sera alle 21.30 - per dare l'ok sul
Recovery Plan - pronto però a trasformarsi nella
resa dei conti finale. Potrebbe essere oggi, martedì 11 gennaio, la giornata giusta per scoprire l’epilogo della
crisi (finora solo minacciata) che si trascina ormai da un mese, in scia alle richieste del leader di IV
Matteo Renzi, in pressing sul Presidente del Consiglio Conte da diversi giorni al quale chiede un cambio di marcia.
In una
partita delicatissima che finora si è giocata in gran parte sul c
ampo dialettico, da
Palazzo Chigi, intanto,
si fa sapere che "se il leader di IV
Matteo Renzi si assumerà la
responsabilità di una crisi di Governo in piena pandemia, per il Presidente
Giuseppe Conte sarà i
mpossibile rifare un
nuovo esecutivo con il
sostegno di IV". Intanto il
PD, Zingaretti in testa, proverà a
mediare fino
all’ultimo.
Pochi minuti dopo arriva la
"replica": "A differenza di ciò che raccontano a reti unificate i cantori del pensiero unico, non c'è nessuna richiesta di poltrone, nessuna polemica pretestuosa,
nessun atto irresponsabile. Quello che noi stiamo facendo si chiama Politica: studiare le carte, fare proposte, dare idee. Irresponsabile sarebbe sprecare centinaia di miliardi dei nostri figli facendo debito cattivo e non investendo sulla sanità, sull'educazione, sull'innovazione". E "se
non ci sono risorse sufficienti nel piano pandemico nazionale prendiamo il
Mes", scrive Renzi nella sua enews.
Il
finale è ancora aperto. Non è escluso che il Recovery plan venga "messo in salvo" in Consiglio dei ministri, subito dopo Teresa Bellanova ed Elena Bonetti apriranno formalmente la crisi di governo con le loro dimissioni. Non è un
esito ancora scritto, ma lo
scenario più probabile della rottura. Ancora
poche ore e sapremo.