(Teleborsa) - "Nelle ultime settimane del 2020, il
riacutizzarsi dei contagi ha reso necessarie
nuove misure di contenimento che hanno frenato la
ripresa economica internazionale. Il
lockdown in molti casi è stato
parziale, determinando
effetti eterogenei tra Paesi e settori produttivi".
E' quanto rileva
l'Istat nella nota mensile sull'
andamento dell'economia italiana sottolineando che "nel nostro Paese gli indicatori congiunturali hanno mostrato un’evoluzione in linea con quella dell’area euro".
Nel mese di
novembre - si legge nel report - la
produzione industriale e le vendite al dettaglio hanno segnato una
flessione. Il
mercato del lavoro ha mostrato
segnali decisamente positivi con una ripresa della tendenza all’aumento dell’occupazione (+0,3% la variazione congiunturale, pari a +63mila unità), determinata da un incremento degli occupati permanenti (+0,5%, +73mila unità) e di quelli indipendenti (+0,6%, +29mila unità), cui si è accompagnata una decisa riduzione della disoccupazione (-7,0%, pari a 168mila unità) con un conseguente calo del tasso di disoccupazione (8,9%, 0,6 punti percentuali inferiore al livello del mese precedente). Rispetto a
febbraio, il numero di disoccupati si è ridotto di circa
170 mila unità, mentre l’inattività è superiore di quasi 340 mila unità.
A fine anno, si è attenuata la fase deflativa dei
prezzi al consumo, come effetto di una minore deflazione per i beni energetici e di una moderata ripresa della
core inflation.Le
aspettative per i prossimi mesi mantengono un
elevato grado di incertezza, ma a dicembre la
fiducia di famiglie e imprese ha registrato un
miglioramento. Quanto alle
prospettive economiche globali "continuano a essere
dominate dall’incertezza legata all’evoluzione difficilmente prevedibile della pandemia. Tuttavia,
l’avvio delle campagne di vaccinazione e la persistenza di diversi
segnali di recupero definiscono uno
scenario moderatamente favorevole".