(Teleborsa) - Il 2021 del
mercato auto italiano si apre come si era chiuso il 2020, in rosso. In base ai dati forniti dal Ministero dei Trasporti infatti nel mese di gennaio sono state immatricolate
134.001 autovetture, con una variazione di
-14,03% rispetto a gennaio 2020, durante il quale ne furono immatricolate 155.867 (nel mese di dicembre 2020 sono state invece immatricolate 119.563 autovetture, con una variazione di -14,87% rispetto a dicembre 2019, durante il quale ne furono immatricolate 140.448).
"In gennaio la
pandemia morde il mercato dell’auto in tutta Europa con cali che, secondo le prime indicazioni, sono molto pesanti. In Italia invece in gennaio sono state immatricolate 134.001 autovetture con un calo del 14,03%, che però va valutato tenendo conto che nel gennaio scorso vi sono stati due giorni lavorati in meno rispetto a gennaio 2020 e che quindi, a parità di giorni lavorati, il calo del gennaio scorso è stato del 4,97% – ha sottolineato il
Centro Studi Promotor – Un risultato che, al di là del segno meno, è indubbiamente importante perché il confronto si fa con un livello ante-crisi visto che la pandemia ha incominciato a penalizzare il mercato dell’auto soltanto a partire da marzo".
Secondo il Centro Studi il risultato relativamente positivo è dovuto al
pacchetto Benamati, che ha previsto incentivi oltre che per le auto con emissioni di CO2 fino a 60 gr/km anche per l’acquisto di vetture Euro 6 di ultima generazione ad alimentazione tradizionale e con emissioni non superiori al
135 gr/km di CO2. "Il successo degli incentivi è stato immediato ed ha contributo ad evitare un crollo del mercato come invece, dai primi dati, sembra che sia successo in alcuni grandi paesi europei", è stato sottolineato in una nota.
Per continuare a sostenere il mercato dell’auto e con il mercato dell’auto l’economia – secondo
Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – è necessario che il Governo provveda ad integrare in maniera sollecita e adeguata lo stanziamento per
incentivi alle auto con
alimentazione tradizionale (benzina, gasolio, gpl e metano) con emissioni di CO2 non superiori a 135 gr/km, oggi pari a 250 milioni di euro – di cui 73 risultano essere già stati prenotati dal 18 gennaio – che potrebbe essere esaurito entro il mese di aprile.
“In questo scenario la nostra stima per il mercato delle autovetture nel 2021 è di 1.550.000 immatricolazioni, che indica un andamento positivo del +12% rispetto all’annus horribilis appena chiuso, ma che va letta in relazione al trend pre pandemia: parliamo ancora di un pesante calo del 19% rispetto ai livelli 2019 e non è certamente una stima prudenziale”, ha affermato
Michele Crisci, Presidente dell’
UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, nel suo commento ai primi risultati dell'anno.
“I programmi del
PNRR rappresentano un’occasione storica per l’Italia, fondamentali per il decollo della
mobilità verde e il rilancio del settore automotive, con benefici per l’ambiente la stabilità occupazionale e il bilancio dello Stato – ha aggiunto il Presidente – In questo quadro, il nostro settore può giocare un ruolo centrale per il riavvio dell’economia, attraverso tre pilastri strategici su cui convogliare le risorse disponibili: un corretto supporto allo sviluppo della mobilità green, rispettando la
neutralità tecnologica; la realizzazione di
infrastrutture di rifornimento per i veicoli di nuova generazione; una maggiore competitività delle aziende italiane, allineando la
fiscalità delle imprese che si avvalgono di auto aziendali a quella dei principali Paesi europei, riducendo il gap competitivo di cui soffrono”.