(Teleborsa) - Il ministro dello Sviluppo economico
Giancarlo Giorgetti ha detto che è in corso una profonda revisione del
piano industriale approvato dal CdA di
Ita, la newco di
Alitalia, alla luce delle negoziazioni con la Commissaria europea
Margrethe Vestager. L'Unione europea per dare il via libera alla costituzione della nuova società ha chiesto all'Italia che questa sia in discontinuità con l'attuale compagnia aerea. "Parola d'ordine è
discontinuità, orientamento al mercato e sostenibilità economica". ha infatti dichiarato Giorgetti in audizione alla commissione Trasporti della Camera.
"In particolare – ha precisato – il Piano recepisce una graduale crescita di strutture operative, staff, rotte, flotta. Focalizzazione su due centri, Fiumicino (hub) e Linate, graduale rinnovo della flotta, forte digitalizzazione e un'alleanza strategica per accelerare la crescita e rafforzare la competitività sui mercati internazionali". "Serve una forte discontinuità – ha ripetuto il ministro – lo
Stato farà la sua parte ma la compagnia deve poi essere in grado di sostenersi da sola. Non è possibile immaginare un contributo statale. Noi stiamo negoziando duro ma anche il governo condivide con l'Ue che la newco abbia un suo
equilibrio economico aziendale".
"Tutto ciò significa che per volare Ita non può essere troppo pesante, se è troppa pensante non vola", ha sintetizzato Giorgetti. L'obiettivo fissato dal Mise è quello di veder partire la nuova compagnia aerea
entro giugno-luglio. "Per questo dobbiamo accelerare. Il fattore tempo è decisivo. Ho sottolineato questo aspetto anche al commissario Vestager. È nostro interesse che Ita parta il prima possibile. Siamo già in
ritardo, Ita doveva essere operativa già ad
aprile". Quanto all'
amministrazione straordinaria, il ministro ha sottolineato che il suo ruolo adesso è quello di "assicurare che non ci siano tensioni per pagamenti obbligatori per legge (cassa integrazione ecc). Sono piuttosto sicuro che l'interlocuzione con l'Ue ci permetterà di fare questo senza ricorrere a
prestiti ponte che non sono la strada da seguire".
"Visione strategica: il governo ci crede e mette
3 miliardi di euro per avere una compagnia aerea che garantisca l'accessibilità dell'Italia al cargo business e alla sua vocazione al
turismo. Questa scelta è dettata dalla certezza del governo di fare la cosa giusta e crede nel progetto", ha dichiarato.
Giorgetti si è detto consapevole che l'operazione in atto avrà
ripercussioni anche di
carattere sociale e sul punto ha assicurato che sono in corso valutazioni con il ministro del Lavoro Andrea Orlando: "servono strumenti per chi non potrà essere accolto a bordo della newco". "Ieri la commissaria Vestager mi ha garantito che i
ristori saranno dati per un importo pari a
55 milioni circa. Si tratta dell'istanza presentata in data 15/03 dall'amministrazione straordinaria (composta dai tre commissari) al Mise integrata per i danni subito nel mese di dicembre 2020", ha aggiunto facendo riferimento ai ristori chiesti da Alitalia per le perdite subite a causa della
pandemia.