(Teleborsa) - Una cordata a guida italiana composta da
ENEA, in veste di coordinatore,
Eni,
METAPROJECTS,
IRSPS,
NEXT Ingegneria dei Sistemi,
SRS Servizi di Ricerche e Sviluppo e
Tim ha vinto il bando dell’
Agenzia Spaziale Europea (ESA) per lo smantellamento in sicurezza sia di piattaforme petrolifere e di gas naturale che di parchi eolici marini giunti a fine vita, oltre alla valutazione di possibili soluzioni di ‘second life’. Il progetto denominato
INSURE (INnovation in SUstainable offshoRe dEcommissioning) punta all’utilizzo di tecnologie innovative, droni, sensori, sistemi IoT e di intelligenza artificiale nell’ambito del programma ARTES 4.0 voluto dall’ESA[1] per esplorare nuove opportunità di impiego delle proprie tecnologie satellitari.
INSURE prevede
due fasi: la prima è incentrata sulla realizzazione di uno studio di
fattibilità tecnica ed economica e un’ampia raccolta dati utilizzando sensori, servizi di ingegneria, logistica, tecnologie laser per il monitoraggio e robotica. La seconda fase sarà
dimostrativa e prevede l’approfondimento di possibili soluzioni, ad esempio l’uso dei pozzi esausti come siti per lo stoccaggio dell’anidride carbonica, lo sfruttamento delle piattaforme per produrre energia solare o eolica - riconvertendo il surplus di energia prodotta in ossigeno e idrogeno green – ma anche per scopi turistici o come ‘palestra educativa’ per studenti nel campo della meteorologia, della dinamica delle onde e degli studi ambientali e biologici.
“Il recente stanziamento di 70 milioni nel Fondo Complementare PNRR per il recupero delle piattaforme nell’Adriatico al largo di Ravenna dimostra l’interesse pubblico per lo sviluppo delle attività in questo settore”, ha sottolineato
Antonio Palucci, responsabile del Laboratorio ENEA di Diagnostiche e Metrologia. “Nonostante il progetto sia solo agli inizi – ha aggiunto – ha già suscitato l’attenzione di molti end-user professionali e istituzionali interessati all’implementazione di
nuove tecnologie per il
monitoraggio ambientale e alle possibili opportunità di riqualificazione e conversione di strutture oramai obsolete per finalità turistiche o per produrre energia green”.
In particolare, ENEA metterà a disposizione il
know-how e le tecnologie di cui dispone, con particolare riferimento a sensori laser montati su droni subacquei per la
visione sottomarina in 3D e per il monitoraggio ambientale di eventuali rilasci di inquinanti. I
droni, in grado di operare anche in modalità sciame, comunicando fra loro e con i satelliti, verranno utilizzati anche per indagini sullo stato delle strutture delle piattaforme. Le
informazioni saranno rielaborate e restituite in ambiente virtuale e realtà aumentata per i partner di progetto.