(Teleborsa) - La
crescita delle energie rinnovabili avanza, ma la
velocità è ancora troppo bassa per permettere di raggiungere i
target di decarbonizzazione entro il 2050. L'unica soluzione è
accelerare gli investimenti in energia pulita per
evitare "turbolenze" nel mercato energetico.
E' quanto emerge dal
World Energy Outlook dell'AIE, che quest'anno viene pubblicato in anticipo in vista della Cop-26 di Glasgow. "Non stiamo investendo abbastanza per soddisfare le future esigenze energetiche e le incertezze stanno preparando il terreno per un periodo estremamente incerto", avverte il direttore esecutivo dell'AIE
Fatih Birol.
Nel 2020, a dispetto dell'impatto della pandemia, le
fonti di energia rinnovabile come l'eolico e il solare fotovoltaico
hanno continuato a crescere rapidamente ed i veicoli elettrici hanno stabilito nuovi record di vendita. Ma la rapida ma irregolare ripresa economica dalla recessione indotta dal Covid sta ora mettendo a dura prova il sistema energetico ed innescando forti
aumenti dei prezzi di gas naturale, carbone ed elettricità. Nonostante tutti i progressi compiuti dalle rinnovabili e dalla mobilità elettrica, il 2021 sta assistendo a un
grande rimbalzo nell'uso di
carbone e petrolio. Per questo motivo, si sta anche assistendo al secondo più alto
aumento annuo delle
emissioni di CO2 nella storia.
Secondo l'Agenzia, le
pressioni sul sistema energetico non diminuiranno nei prossimi decenni. Il settore energetico è responsabile di quasi tre quarti delle emissioni che hanno già spinto le temperature medie globali ad aumentare di 1,1 °C rispetto all'era preindustriale, con impatti visibili su condizioni meteorologiche e climatiche estreme.
La
spesa per incentivare l'energia sostenibile, nei vari pacchetti di ripresa economica,
ha mobilitato solo un terzo degli investimenti necessari per spingere il sistema energetico su una nuova traiettoria e restano indietro soprattutto le economie in via di sviluppo e quelle dell'Africa subsahariana.
Secondo l'AIE con le misure attuali la temperatura aumenterà di 2,6 C° entro il 2100 e, se pire si attuassero con successo gli annunci fatti dai Governi, la temperatura aumenterebbe di 2,1 C° mancando gli impegni. Per questo l'Agenzia avverte che ci troviamo
ancora "lontani" dall'allineamento con lo scenario
Net Zero Emissions by 2050, pubblicato nel maggio 2021, che si propone di soddisfare gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, e che gli
impegni odierni coprono meno del 20% del divario nella riduzione delle emissioni che deve essere colmato entro il 2030.
Il settore energetico - afferma - deve essere al centro dell'azione contro il cambiamento climatico, ma nello stesso tempo non è in grado di affrontare le sfide legate all'aumento della popolazione, dei redditi e dei servizi richiesti. Il World Energy Outlook mette in luce
quattro misure chiave che possono aiutare a
colmare il divario: implementare la generazione di energia pulita, focalizzarsi sull'efficienza energetica, tagliare le emissioni da fonti fossili, dare un impulso all'innovazione.