(Teleborsa) -
I passeggeri aerei spingono per essere identificati biometricamente per accelerare le procedure di controllo e
abbattere i tempi di attesa. E’ quanto si evince dal
Global Passenger Survey 2021 elaborato dalla
IATA.
Il 73% dei passeggeri è disposto a condividere i propri dati biometrici per migliorare i processi aeroportuali, mentre prima del Covid rappresentavano il 46%. Al momento,
solo un terzo dei passeggeri
ha sperimentato l’uso di dati biometrici e quasi tutti (l’86%) si ritiene soddisfatto. Il
56% continua a essere
preoccupato della protezione dei dati. La stessa percentuale ritiene indispensabile migliorare la gestione delle code all’imbarco.
Secondo l’indagine IATA,
prima della pandemia i passeggeri trascorrevano
in media 1,5 ore tra check-in, sicurezza, controlli di frontiera e doganali e ritiro bagagli. I dati attuali indicano che i tempi di elaborazione degli aeroporti sono aumentati fino a 3 ore durante le ore di punta, benché il totale dei passeggeri rappresenti solo al 30% circa dei livelli pre-Covid.