(Teleborsa) -
Royal Mail, la più importante azienda postale britannica (che controlla anche GLS), ha chiuso l'anno fiscale al 27 marzo 2022 con
ricavi pari a 12.712 milioni di euro, in aumento dello 0,6% rispetto all'anno fiscale precedente. L'
utile operativo rettificato è stato di 758 milioni di sterline, in crescita dell'8% rispetto all'anno prima e leggermente al di sotto delle aspettative medie del mercato di 771 milioni di sterline, con i risparmi sui costi che sono stati inferiori agli obiettivi e i
volumi di pacchi che si sono ridotti rispetto ai picchi dei lockdown.
"Sebbene nell'ultimo anno persistesse un contesto difficile, con sfide operative causate da Omicron e mercato del lavoro difficile, abbiamo continuato a vedere i venti finanziari favorevoli della pandemia, che ora si stanno dissipando - ha commentato Keith Williams, presidente non esecutivo - Abbiamo anche
evidenti venti contrari all'inizio del 2022-23, come l'indebolimento del PIL e le crescenti pressioni inflazionistiche".
Royal Mail ha affermato che la
disputa salariale con il suo più grande sindacato è una "
incertezza chiave" per il gruppo in questo anno fiscale. Il Communication Workers Union (CWU), che rappresenta più di centomila postini della Royal Mail, aveva criticato e rifiutato l'ultima offerta salariale dell'azienda e le due parti sono ora in una procedura di risoluzione delle controversie.
Questa incertezza, che potrebbe portare a scioperi e interruzioni del servizio, ha mandato KO il titolo alla borsa di Londra. Seduta negativa per
Royal Mail, che si posiziona a 300,3 con una
discesa del 12,30%. Atteso un ulteriore ripiego verso l'area di supporto vista a 285,7 e successiva a 271,1. Resistenza a 361,3.