(Teleborsa) - Dopo aver scritto ai proprietari di
X e Meta, accusandoli di alimentare le fake news, nei giorni scorsi il commissario per il Mercato interno dell'Unione europea,
Thierry Breton, ha inviato altre
due lettere di "richiamo" anche a YouTube e TikTok per avvertire che devono essere rispettati, secondo le regole del
Digital Services Act, gli obblighi sulla
moderazione dei contenuti.
Breton ha puntato il dito soprattutto contro i "
contenuti violenti che ritraggono la presa di ostaggi e altri video grafici" diffusi dopo gli
attacchi terroristici di Hamas contro Israele ed ha chiesto alle due piattaforme di
intervenire in modo "tempestivo, diligente e obiettivo".
In particolare, nelle lettere, si sottolinea l'importanza di
differenziare "le fonti affidabili dalla propaganda terroristica e dai contenuti manipolati, come video riproposti di festival o raduni di massa non correlati". E che questo dovrà essere fatto anche in relazione alle future
elezioni in Polonia, Paesi Bassi, Lituania, Belgio, Croazia, Romania e Austria" ma anche della tornata elettorale per il rinnovo del
Parlamento Europeo nel giugno 2024.
Dopo il richiamo di Breton,
è arrivata la risposta di TikTok che ha dichiarato di aver immediatamente mobilitato risorse e personale per contrastare l'odio e la disinformazione emersi dopo l'attacco del gruppo islamico palestinese Hamas a Israele. "
TikTok è contro il terrorismo. Siamo scioccati e sconvolti dagli orribili atti di terrore in Israele la scorsa settimana. Siamo anche profondamente rattristati dall'intensificarsi della crisi umanitaria in corso a Gaza", ha precisato Shou Zi Chew, Ceo del social.
TikTok, di proprietà della società cinese
ByteDance, ha affermato che le sue azioni includono il lancio di un centro di comando, il miglioramento dei suoi sistemi di rilevamento automatizzato per
rimuovere contenuti grafici e violenti e l'aggiunta di più
moderatori che parlano arabo ed ebraico. Si sta inoltre procedendo alla rimozione di contenuti che deridono le vittime di violenza o incita alla violenza, anche con la collaborazione delle forze dell'ordine e di esperti.
"
Non tolleriamo tentativi di incitamento alla violenza o di diffusione di ideologie odiose", ha affermato TikTok. "Abbiamo una politica di tolleranza zero verso i contenuti che elogiano organizzazioni e individui violenti e che incitano all'odio, e tali organizzazioni e individui non sono ammessi sulla nostra piattaforma".