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Istat, nel 2023 flette fatturato industria: i commenti

Economia
Istat, nel 2023 flette fatturato industria: i commenti
(Teleborsa) - Nel 2023, al netto degli effetti di calendario, il fatturato dell'industria diminuisce dello 0,5% rispetto all'anno precedente. Si registra un leggero incremento delle vendite sul mercato estero, ma calano quelle verso i clienti interni. Lo comunica l'Istat.

In particolare, nel 2023 il fatturato dell'industria registra +0,6% sul mercato estero e -1,1% sul mercato interno, rispetto al 2022.

"Il fatturato dell’industria italiana ha risentito in modo evidente del caro-prezzi
che ha interessato il nostro Paese per larga parte del 2023, influendo sui consumi e sulla spesa degli italiani". Lo afferma il Codacons, commentando i dati forniti oggi dall’Istat.

Nella media annua il fatturato industriale ha subito un calo tendenziale dello 0,5%, che arriva addirittura al -1,1% sul mercato interno – afferma il Codacons – Solo nell’ultimo periodo dell’anno, quando cioè si è attenuata la spinta dell’inflazione, l’andamento dell’industria ha evidenziato segni di ripresa.

Dati che "dimostrano ancora una volta come il caro-prezzi abbia effetti negativi su tutti gli indicatori, dall’industria al commercio, e impatti sulla salute della nostra economia: resta da sperare che il 2024 e la frenata dell’inflazione registrata negli ultimi mesi possano aiutare l’industria a ripartire definitivamente", conclude l’associazione.


Per la CNA i dati Istat di oggi sul fatturato dell’industria "confermano il ‘sentiment’ negativo delle imprese registrato ieri. Il rallentamento sconta soprattutto il ritardo dei provvedimenti mirati al rilancio delle imprese. Ora il varo del decreto legge sul Pnrr attraverso cui il governo punta a imprimere un’accelerazione alle opere previste dal piano, che potrà attirare investimenti per miliardi in tempi brevissimi, dovrebbe segnare il necessario cambiamento di passo e di prospettive per l’Italia. Ma i tempi sono stretti. È assolutamente urgente attuare il decreto per offrire all’economia nazionale non solo un miglioramento congiunturale ma le basi per un rilancio duraturo”.

L'Unione Nazionale Consumatori parla di "Dati altalenanti. Se i dati congiunturali sono positivi e sono di buon auspicio per il 2024, dato che fanno presupporre in un'uscita dal tunnel almeno per i primi mesi di quest'anno, quelli tendenziali restano negativi. In particolare si chiude male il 2023, con un calo medio dello 0,5% rispetto al 2022, -1,1 per il fatturato interno" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"Un andamento ancor più preoccupante se si considera che il dato è falsato dall'inflazione e che in volume, per il settore manifatturiero, il 2023 è stato un anno nero per le nostre industrie, con un crollo del 2% rispetto all'anno precedente" conclude Dona.
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