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Eurozona, manifattura in calo a febbraio. Pesano Germania e Francia

Ordini in calo al tasso più lento in quasi un anno

Economia, Macroeconomia, PMI
Eurozona, manifattura in calo a febbraio. Pesano Germania e Francia
(Teleborsa) - L’ultima Indagine HCOB PMI ha osservato ancora una volta deboli segnali di ripresa, con gli indicatori anticipatori delle tendenze, come quello dei nuovi ordini e dell’attività degli acquisti, che hanno segnalato a febbraio le contrazioni più deboli in quasi un anno. A metà del primo trimestre, i livelli della produzione sono diminuiti, anche se il tasso di contrazione si è mantenuto stabile. Un ulteriore incoraggiamento arriva dalle previsioni di crescita dei manifatturieri dell’eurozona, che sono risultati alla pari con quelli record in nove mesi di gennaio.

Allo stesso tempo, a febbraio, dopo il leggero allungamento del mese scorso, si accorciano i tempi medi di consegna dei fornitori. I costi medi di acquisto calano ulteriormente, provocando nuovamente sconti sui beni manifatturieri.

L’HCOB PMI del Settore Manifatturiero Eurozona, che mensilmente misura lo stato di salute delle fabbriche dell’eurozona ed è redatto da S&P Global, a febbraio ha registrato una leggera contrazione mensile. Attestandosi a 46.5 l’indice principale è tuttavia rimasto complessivamente invariato dal valore massimo in 10 mesi di gennaio di 46.6 e ha segnalato il secondo deterioramento più lento delle condizioni del settore da marzo 2023.

Il crollo dell’HCOB PMI del Settore Manifatturiero Eurozona è stato interamente causato dalla Germania, la maggiore economia dell’unione monetaria, che ha registrato il più forte peggioramento in quattro mesi. Le prestazioni più forti sono state quelle osservate nella periferia dell’eurozona, con la Grecia e l’Irlanda che hanno registrato rispettivamente le migliori espansioni in 24 e 20 mesi. La Spagna è ritornata a crescere per la prima volta in quasi un anno, mentre contrazioni più deboli sono state osservate nei Paesi Bassi, in Italia e in Francia.

Analizzando i dati PMI, Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “La recessione che da un anno affligge il settore manifatturiero dell’eurozona sembra non avere fine. La produzione si è contratta ancora una volta e allo stesso livello del mese precedente, ed è principalmente attribuibile alle maggiori economie, la Germania e la Francia. La Spagna invece, è, tra le quattro nazioni principali, la prima a ritornare a crescere. Con una nota leggermente positiva, il calo dei nuovi ordini dell’eurozona in qualche modo si è indebolito, e offre un barlume di speranza per una potenziale ripresa della domanda futura. Le prospettive sull’attività futura rimangono cautamente ottimistiche, anche se l’indice è ancora un po’ al di sotto della media a lungo termine, e riflette un contesto economico prevalentemente debole. Allo stesso tempo, i datori di lavoro, anche se con una certa riluttanza nell’adottare un approccio aggressivo, stanno riducendo la loro forza lavoro. L’ottimismo generale non anticipa di conseguenza un futuro particolarmente roseo, seppure le aziende non si stiano preparando per momenti bui. Pare che invece che le imprese manifatturiere stiano mantenendo le loro operazioni, e sono pronte a rientrare in azione quando i segnali di miglioramento saranno concreti. In questo momento infatti sono in una sorta di posizione di attesa".
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