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G20 San Paolo, da crescita a inflazione: cosa hanno detto Panetta e Giorgetti

Economia
G20 San Paolo, da crescita a inflazione: cosa hanno detto Panetta e Giorgetti
(Teleborsa) - La complessiva resilienza dell'economia globale, nonostante gli shock degli ultimi anni 7 anche se il "picco di crescita mondiale" atteso è "comunque insoddisfacente ed eterogeneo tra Paesi". E' il quadro tratteggiato tratteggiato dal governatore di Bankitalia, Fabio Panetta sulla situazione economica del G20, partecipando - insieme al Ministro dell'Economia Giorgetti, alla due giorni di lavori a San Paolo, in Brasile, dove si sono ritrovati i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali.


E, nonostante l'inflazione stia "scendendo rapidamente, più rapidamente di quanto ci si aspettava solo qualche mese fa", l'eventuale decisione di allentare la politica monetaria "andrà assunta sulla base di una chiara evidenza di uno stabile sentiero di rientro della dinamica dei prezzi".




Giorgetti ha comunque evidenziato come "i dati dell'Italia sono positivi e forse anche migliori di altri. La stretta di politica monetaria - ha affermato - aveva un chiaro obiettivo, di portare l'inflazione al target. Al target probabilmente non ci siamo ancora, ma in questo momento forse un allentamento sui tassi potrebbe contribuire ad una situazione di crescita economica che in giro per l'Europa langue. Dopo di che - ha evidenziato - la politica monetaria è autonoma e indipendente, questo è un auspicio con cui credo di interpretare tutta la classe politica non solo italiana",


Parlando poi di privatizzazioni e debito pubblico, Giorgetti ricorda che il Mef ha "un piano". "Non è che la privatizzazione produca crescita di per sé, laddove non è necessario detenere delle quote o un certo ammontare di quote, lo Stato può anche svolgere il suo ruolo anche senza avere quel tipo di partecipazioni - ha commentato -. Noi preferiamo usare il termine 'razionalizzazione' che in alcuni casi significa privatizzazione, ma in altri no. Se vedete quello che accadrà con la rete Netco, qualcuno potrebbe obiettare che non si tratta di una privatizzazione, ma la contrario forse di un'operazione inversa. Credo che nel 2024 il ragionamento che deve fare un governo non è quello che doveva fare negli anni Sessanta o negli anni Ottanta e quindi la presenza diretta della mano pubblica deve essere considerata rispetto alle esigenze. E questo è quanto stiamo facendo con grande prudenza e altrettanta decisione".
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