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Giustizia Tributaria, Lussana: ogni anno gestite cause per valore complessivo di circa 40 miliardi

pari a 2 punti percentuali di PIL

Economia
Giustizia Tributaria, Lussana: ogni anno gestite cause per valore complessivo di circa 40 miliardi
(Teleborsa) - Nel 2023 sono pervenuti presso le Corti di giustizia tributaria di primo grado 138.372 ricorsi. Quelli definiti sono stati 139.203. Nel 2022 i ricorsi pervenuti erano stati 145.984 e quelli definiti 135.066. Lo scorso anno, dunque, rispetto al 2022, presso le Corti di giustizia tributaria di primo grado sono pervenuti 7.612 ricorsi in meno ma ne sono stati definiti 4.137 in più.
Lo ha detto Carolina Lussana, Presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno tributario 2024 sottolineando che "in media ogni anno vengono gestite cause per un valore complessivo di circa 40 miliardi di euro, pari a 2 punti percentuali di PIL, come una manovra finanziaria.

I ricorsi pendenti nel 2022 erano 159.299, nel 2023 158.468, con un calo di 831 unità (del 0,5 per cento). Nelle Corti di giustizia tributaria di secondo grado gli appelli pervenuti nel 2023 sono stati 36.916. Quelli definiti 52.915. Nel 2022 gli appelli pervenuti erano stati 41.058 e quelli definiti 54.915, a conferma di un trend, come per il primo grado, che vede un numero maggiore di definizioni rispetto alle sopravvenienze. Nel dettaglio, nel 2023 rispetto all’anno precedente presso le Corti di giustizia tributaria di secondo grado sono pervenuti 4142 appelli in meno e ne sono stati definiti 2000 in più"

Per quanto concerne gli esiti - prosegue Lussana- "in primo grado il 48,9 percento delle sentenze è stato favorevole agli Uffici impositori, il 29 per cento al contribuente, e circa il 10 percento prevede ipotesi di accoglimento parziale del ricorso proposto dal contribuente. Valori sostanzialmente analoghi in secondo grado dove i giudizi integralmente favorevoli al contribuente sono stati il 27 per cento.

I tempi di definizione dei procedimenti in primo e secondo grado, come per gli anni passati, si confermano i migliori di tutte le altre giurisdizioni. In primo grado si è passati dai 652 giorni del 2021, ai 571 del 2022, per arrivare ai 430 del 2023, con una riduzione in 2 anni pari ad oltre 7 mesi (222 giorni).

In secondo grado si è invece passati dai 1079 giorni del 2021 ai 973 del 2022, per arrivare ai 970 del 2023 con una riduzione in 2 anni pari a quasi 4 mesi (109 giorni). Rispetto al 2022 è aumentato anche il dato relativo al numero medio di controversie discusse per singolo giudice: in primo grado si è passati dalle circa 100 controversie del 2022 alle quasi 130 del 2023, in secondo grado dalle 100 controversie del 2022 alle 109 del 2023"

La giurisdizione tributaria presenta dunque "numeri di assoluto rilievo: 12.482 giorni di udienza, 19.608 udienze, 571 sezioni operative in media, 274.898 tra ricorsi e appelli discussi", rileva ancora Lussana spiegando che "il valore medio dei ricorsi definiti in primo grado, infine, è stato pari a 95.211 euro, mentre il valore medio degli appelli definiti in secondo grado è stato pari a 188.783 euro"


Quanto alla riforma della giustizia tributaria, prevista dagli obiettivi del Pnrr, "ha riguardato anche il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria (Cpgt), l’organo di ‘autogoverno’ della magistratura tributaria. Il rafforzamento e la valorizzazione del Cpgt è fondamentale per garantire l’indipendenza dei magistrati tributari. Il Cpgt, in particolare, dovrà essere una “barriera invalicabile” tra i giudici e qualsiasi realtà esterna in modo di tutelare al meglio la loro imparzialità e terzietà. Per raggiungere questo scopo è stato istituito un ufficio ispettivo che possa periodicamente verificare l’andamento delle Corti tributarie dislocate sul territorio. La formazione dei giudici tributari, ambito nevralgico ai fini della crescita professionale, sarà poi resa obbligatoria con l’istituenda Scuola superiore della giustizia tributaria", ha concluso Lussana.
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