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Italia, crescita tendenziale PIL rivista a +0,6% nel quarto trimestre 2023

La crescita è spiegata soprattutto dagli investimenti, dalla domanda estera netta e dalla spesa delle Amministrazioni Pubbliche

Economia, Macroeconomia
Italia, crescita tendenziale PIL rivista a +0,6% nel quarto trimestre 2023
(Teleborsa) - L'Istat ha comunicato che nel quarto trimestre del 2023 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nei confronti del quarto trimestre del 2022.

La crescita congiunturale del PIL diffusa il 30 gennaio 2024 era stata dello 0,2% mentre quella tendenziale era stata dello 0,5%. Il quarto trimestre del 2023 ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al quarto trimestre del 2022.

La variazione acquisita per il 2024 è pari a +0,2% (era stata stimata pari a +0,1% il 30 gennaio 2024).

Riguardo ai principali aggregati della domanda interna, sono in diminuzione rispetto al trimestre precedente i consumi finali nazionali dello 0,9%, mentre gli investimenti fissi lordi crescono del 2,4%, le importazioni dello 0,2% e le esportazioni dell'1,2%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,2 punti percentuali alla crescita del PIL a seguito del contributo negativo di 0,8 punti percentuali dei Consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private. Per contro, sia gli investimenti fissi lordi sia la spesa delle Amministrazioni Pubbliche hanno fornito un contributo positivo alla crescita del PIL, rispettivamente pari a 0,5 e 0,1 punti percentuali. Positivo anche il contributo della domanda estera netta, che è risultato pari a 0,4 punti percentuali, mentre nullo è stato quello della variazione delle scorte.

Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto nell'agricoltura, silvicoltura e pesca e nei servizi, in misura rispettivamente pari a 0,3% e 0,1%, a fronte di una crescita dell'1,1% nell'industria, sospinta dalla forte crescita nelle costruzioni.
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