Facebook Pixel
Milano 26-apr
34.249,77 +0,91%
Nasdaq 26-apr
17.718,3 +1,65%
Dow Jones 26-apr
38.239,66 +0,40%
Londra 26-apr
8.139,83 +0,75%
Francoforte 26-apr
18.161,01 +1,36%

Ex Ilva, tra incognite e rilancio: a che punto siamo?

Economia
Ex Ilva, tra incognite e rilancio: a che punto siamo?
(Teleborsa) - Con la nomina dei commissari per l'ex Ilva si apre una nuova fase, quella del rilancio. Intanto, in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil esprime soddisfazione per il fatto che è stato "scongiurato il pericolo per i lavoratori dell'ex Ilva di non vedersi garantita la continuità salariale, ovvero i commissari straordinari hanno comunicato nell'incontro di oggi che saranno riconosciuti gli istituti contrattuali, nello specifico le ferie. Per cui a differenza di quanto avvenuto nel 2015 si percorrerà una strada diversa. Questo è un importante risultato per le lavoratrici e i lavoratori".

"Il riconoscimento dei diritti dei lavoratori è stato ottenuto anche grazie all'impegno delle nostre rappresentanze sindacali negli stabilimenti, e potrà costituire un precedente importante anche per altre simili situazioni - aggiunge -. I commissari straordinari hanno manifestato la piena consapevolezza della situazione degli stabilimenti e hanno preso l'impegno affinché si ottenga la necessaria liquidità per assicurare la continuità produttiva dell'azienda. Come Fiom-Cgil ribadiamo che occorre arrivare a un accordo di ripartenza, sito per sito, per la continuità produttiva e per la messa in sicurezza dei lavoratori, degli impianti e dell'ambiente".

Guglielmo Gambardella, segretario nazionale, e Davide Sperti, segretario Uilm Taranto accolgono positivamente l'incontro in videocollegamento con i tre Commissari di Acciaierie d'Italia, perché - sottolineano in una nota - "abbiamo ricevuto un chiarimento definitivo rispetto ai dubbi sulla gestione delle ferie e di altri istituti contrattuali dei lavoratori dopo l'avvio dell'Amministrazione straordinaria. I Commissari hanno chiarito che ci sarà una continuità sulle ferie e, quindi, che i lavoratori non perderanno nulla. Nonostante il poco tempo dall'entrata in carico, i Commissari, consapevoli delle enormi difficoltà, vedono delle potenzialità di rilancio. La situazione degli stabilimenti è drammatica, frutto della gestione fallimentare degli ultimi anni da parte di ArcelorMittal".

"Per questo ci aspettiamo dai Commissari anche una verifica sulle responsabilità di questo disastro industriale. Chiediamo, quindi, che nel minor tempo possibile si inizino a vedere i primi atti concreti da parte dei Commissari, in totale discontinuità rispetto al passato. Per questo serve il massimo impegno del Governo, a partire da un rapido finanziamento dell'azienda, e noi siamo pronti a fare la nostra parte per salvare l'ex Ilva, tutelando l'ambiente e salvaguardando tutti i lavoratori. Nell'incontro previsto per la prossima settimana a Taranto ci aspettiamo che venga fatta chiarezza anche sulle modalità di gestione della cassa integrazione, finora utilizzata in maniera spropositata e unilaterale".


Purtroppo però oggi nel quartiere Tamburi di Taranto, in via Machiavelli, proprio nel quartiere di fronte allo stabilimento siderurgico ex Ilva si è registrato un nuovo picco di benzene. La centralina Arpa ha rilevato un valore orario di 32,49 microgrammi/metro cubo, ben superiore al valore Rel acuto di 27 microgrammi stabilito dall'Office of Environmental Health Hazard Assessment (Oehha) della Environmental Protection Agency della California".

E' l'allarme lanciato dal presidente di Peacelink Alessandro Marescotti, il quale sottolinea che "l'ennesimo episodio di inquinamento da benzene dimostra che la situazione a Taranto non è cambiata con la nuova gestione dell'Ilva". Lo stabilimento "ora sotto il controllo dello Stato - aggiunge - continua a rilasciare nell'aria sostanze nocive e cancerogene, mettendo a rischio la salute dei cittadini".

Secondo l'ambientalista "a Taranto è necessario un cambio di rotta radicale: la produzione dell'ex Ilva che rilascia sostanze cancerogene va fermata fino a quando non saranno garantite la sicurezza e la salute dei cittadini. Lo Stato non può fare miracoli: servono azioni concrete e coraggiose per tutelare la salute dei cittadini di Taranto".
Condividi
```