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A2A approva nuovo piano al 2035: investimenti per 22 miliardi di euro

Il 44% dei CAPEX complessivi è focalizzato su business a bassa volatilità

Energia, Finanza
A2A approva nuovo piano al 2035: investimenti per 22 miliardi di euro
(Teleborsa) - Il Consiglio di Amministrazione di A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, ha approvato il nuovo Piano Strategico 2024-2035 che rilancia e estende gli obiettivi di crescita industriale del Gruppo nel lungo periodo. La transizione ecologica si conferma il cardine della strategia del Gruppo, con i due pilastri Economia circolare e Transizione energetica che guidano un piano di investimenti da 22 miliardi di euro (di cui 10 su business a bassa volatilità) in dodici anni, focalizzato su infrastrutture, persone e imprese, decarbonizzazione e sviluppo future-fit.

Nell'ambito dell'Economia circolare, il Gruppo prevede circa 6 miliardi di euro di investimenti, destinati al trattamento e chiusura del ciclo dei rifiuti, al ciclo idrico integrato e al teleriscaldamento. L'impegno di A2A per la Transizione energetica si concretizza con 16 miliardi di euro di investimenti per favorire l'elettrificazione dei consumi e lo sviluppo della rete di distribuzione elettrica, delle rinnovabili e dell'energia flessibile.

L'acquisizione per 1,2 miliardi di euro di gran parte della rete della provincia di Milano e, nel bresciano, della Valtrompia si inserisce nella strategia generale di sviluppo delle reti elettriche che prevede 4 miliardi di euro di CAPEX in arco piano, che permetterà ad A2A di generare 500 milioni di euro di EBITDA al 2035 e di consolidare il proprio posizionamento come secondo operatore italiano e tra i primi 20 in Europa per energia elettrica distribuita. Il nuovo perimetro delineato e gli importanti investimenti associati consentiranno di accrescere la RAB da 1 miliardo di euro nel 2023 a 3,4 miliardi nel 2035.

Il Piano Strategico prevede un EBITDA ordinario in crescita da 1,9 miliardi nel 2023 a 2,2 miliardi nel 2026, a 2,6 miliardi nel 2030 e superiore a 3,2 miliardi nel 2035. Il tasso di crescita CAGR 2023-2026, al netto dell'effetto scenario sul 2023, risulta pari al 9%, mentre il corrispondente valore sul periodo 2023-2035 è pari al 6%. Oltre il 40% dell'EBITDA, sia al 2026 sia al 2030, è regolato o contrattualizzato e caratterizzato da bassa volatilità.

L'EBITDA della Business Unit Energia è atteso passare da 1,1 miliardi nel 2023 e nel 2026, a 1,3 miliardi nel 2030 e oltre 1,5 miliardi di euro nel 2035, principalmente grazie al contributo della nuova capacità rinnovabile (+3,1 GW rispetto al 2023 prevalentemente attribuibili alla crescita di capacità installata solare), agli sviluppi negli impianti finalizzati a incrementare la flessibilità del sistema elettrico (oltre 60 MW di capacità installata BESS realizzate tra il 2024 ed il 2030 e avvio del nuovo CCGT di Monfalcone da 875 MW) e alla base clienti (oltre 5 milioni di clienti gas e elettricità al 2035).

L'Utile netto ordinario mostra un trend di crescita coerente con l'andamento della marginalità operativa, da 0,6 miliardi di euro nel 2023 e nel 2026 a 0,7 miliardi nel 2030 e risulta maggiore di 1 miliardo di euro al 2035. Il tasso di crescita CAGR 2023-2026, al netto dell'effetto scenario sul 2023, risulta pari al 10%, mentre il corrispondente valore sul periodo 2023-2035 è pari al 7%.

Il rapporto PFN/EBITDA è atteso a un livello sempre inferiore a 2,8x (per poi scendere sotto a 2,4x a fine Piano), nel rispetto della capacità di indebitamento del Gruppo. La politica dei dividendi prevede una crescita sostenibile del dividendo per azione di almeno il 3% annuo nel periodo di piano.
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