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Scuola, domani ultimo giorno per domanda di mobilità. Anief continua a lottare per la cancellazione dei vincoli

Economia, Scuola
Scuola, domani ultimo giorno per domanda di mobilità. Anief continua a lottare per la cancellazione dei vincoli
(Teleborsa) - Il personale docente della scuola pubblica ha ancora un giorno per presentare domande di mobilità per potersi spostare di sede e realizzare un passaggio professionale dal prossimo mese di settembre, quindi nell’anno scolastico 2024/25. Le modalità alle operazioni, a cui ogni anno sono interessate decine di migliaia di insegnanti di ruolo, sono previste dall’Ordinanza del 30 febbraio scorso e dalle procedure ministeriali, e sono quelle che hanno portato all’avvio delle procedure applicative del CCNI 2022/2025 che derivano dall’accordo sulla mobilità del personale scolastico, firmato anche dall’Anief, che ha prodotto anche l’Integrazione sottoscritta il 21 febbraio 2024.

Se da una parte quegli accordi hanno portato dei miglioramenti rispetto al passato, dall’altra c’è anche tanta amarezza. Lo ricorda oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: "pesa molto e di questo se ne assume l’intera responsabilità il legislatore – dice il sindacalista autonomo - non essere riusciti a introdurre delle deroghe al vincolo per i neo-assunti: i nostri emendamenti alla Legge di bilancio 2024 e al decreto Milleproroghe non hanno avuto effetto e senza un cambiamento della norma la nostra azione in sede di contrattazione non ha avuto esito positivo. Certamente, va apprezzato il fatto di essere riusciti a derogare in alcune situazioni particolari i vincoli (figli fino a 12 anni, 104 e caregiver), con l’impegno di fare ancora meglio con la contrattazione del prossimo triennio".

"Continueremo a chiedere spazi di modifica anche in Parlamento e ci proveremo già con il decreto PNRR, perché – continua Marcello Pacifico - l’armonizzazione tra esigenze lavorative e familiari non può essere strozzata da dei vincoli che alla prova dei fatti non portano alcun beneficio, nemmeno alla continuità didattica di cui tanto si parla, se non quello di costringere decine di migliaia di lavoratori a fare i salti mortali per conciliare la vita professionale con i propri affetti”.
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