Facebook Pixel
Milano 17:35
34.296,31 +0,14%
Nasdaq 21:46
17.740,51 +0,13%
Dow Jones 21:46
38.331,16 +0,24%
Londra 17:35
8.147,03 +0,09%
Francoforte 17:35
18.118,32 -0,24%

Petrolio corre su attese aumento domanda e crisi geopolitica

Finanza
Petrolio corre su attese aumento domanda e crisi geopolitica
(Teleborsa) - Continua a crescere il prezzo del petrolio, che si avvantaggia, da un lato, delle rinnovate tensioni geopolitiche e della conseguente riduzione dell'offerta da Opec e Russia, dall'altra, delle prospettive di un aumento della domanda connesso con la ripresa delle economie USA e cinese.

Le quotazioni del petrolio si sono spinte per il Brent a 88,66 dollari al barile, in rialzo dell'1,18%, ai massimi degli ultimi cinque mesi, mentre per il Light crude statunitense, le quotazioni sono arrivate a 84,88 USD/b, in aumento delol'1,18%, sempre al top dal mese d ottobre.

Le tensioni geopolitiche e l'offerta

Le tensioni geopolitiche stanno giocando un ruolo cruciale sull'offerta di petrolio, che si preannuncia scarsa, a causa dei continui attacchi alle raffinerie russe, che si stima abbiano ridotto l'offerta di almeno 1 milione di barili, ed agli effetti del conflitto sulla produzione dell'Opec+.

Il cartello nella sua formulazione allargata dell'Opec+, che include anche la Russia, ha deciso a inizio marzo di estendere i tagli produttivi a 2 milioni di barili, un po' più rispetto agli 1,3 milioni già pianificati da Russia ed Arabia Saudita, confermando il percorso di razionamento dell'offerta, in linea con la strategia del cartello che è volta a supportare i prezzi attorno agi 80 dollari.

Il Ministro dell'energia russo Alexander Novak ha affermato che le compagne petrolifere si concentreranno sui tagli alla produzione per implementare la riduzione dell'output decisa dal cartello Opec+, mentre l'Arabia Saudita prevede di alzare il prezzo di vendita del greggio Arab Light ne mese di maggio.

La domanda è attesa in ripresa

Sul fronte della domanda, al netto dell'impatto della transizione energetica, ci si aspetta un nuovo aumento dei consumi di petrolio in risposta alla ripresa dell'economia, soprattutto da Paesi come gli Stati Uniti e la Cina.

In USA, l'ISM manifatturiero è cresciuto per la prima volta in un anno e mezzo, attestandosi a marzo a 51,4 punti dai 49,2 precedenti. Il dato sembra segnalare una ripresa dell'economia statunitense, che verrà ravvivata anche dai tagli dei tassi operati dalla Fed nei prossimi mesi.

Allo stesso modo, il PMI manifatturiero cinese è tornato in zona espansione per la prima volta in sei mesi e conferma la ripresa della prima economia asiatica, che è anche il maggior importatore di petrolio al mondo.




(Foto: Raimond Castillo / Pixabay)
Condividi
```