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Luiss presenta il rapporto "Financing Investment at Times of High Public Debt"

Un'analisi dettagliata per affrontare le sfide economiche europee

Economia
Luiss presenta il rapporto "Financing Investment at Times of High Public Debt"
(Teleborsa) - Come rilanciare l’economia europea a fronte di una situazione di tensione tra debito crescente e stock di capitale deteriorato? A questa e altre domande cerca di rispondere il rapporto "Financing Investment at Times of High Public Debt", quarto volume di una serie di analisi sull’investimento pubblico in Europa curati da Luiss Institute for European Analysis and Policy - LEAP in collaborazione con centri di ricerca francesi e tedeschi, presentato oggi alla Luiss nell’ambito di una giornata di studi organizzata dall’OFCE-Sciences Po Parigi e dalla LEAP sulle sfide per l’Europa.

Secondo Francesco Saraceno (LEAP e Sciences Po Parigi), tra i curatori del rapporto, per operare una svolta realmente incisiva il ricorso agli investimenti (pubblici e privati) non può prescindere da un nuovo approccio da parte dei decisori politici, che consideri le mutate condizioni attuali e si allontani da modelli ormai superati di pensare l’economia. L’incontro di oggi alla Luiss, la cui introduzione è stata affidata a Valentina Meliciani (LEAP), è stato l’occasione per un confronto tra Saraceno, Carlo Bastasin (LEAP, Brookings Institution), Pier Carlo Padoan (Unicredit, LEAP) ed Edoardo Reviglio (Yale University).

I curatori del rapporto, oltre a Francesco Saraceno, Floriana Cerniglia (Cattolica) e Andrew Watt (IMK Berlino), raccolgono ogni anno un nutrito gruppo di ricercatori, provenienti da think tank, università, istituzioni europee e internazionali (Commissione Europea, FMI, Banca Europea degli Investimenti) per riflettere su come mettere le politiche pubbliche al servizio della crescita, della stabilità economica, della transizione verso un’economia sostenibile. I capitoli, in formato non accademico, si rivolgono ai policy makers, ai giornalisti economici e in generale ad un pubblico interessato ai temi della crescita e della politica economica in Europa.

Il tema del rapporto "Financing Investment at Times of High Public Debt", pubblicato nel dicembre 2023, è come conciliare i bisogni di investimento dell’economia europea con la sostenibilità di finanze pubbliche messe sotto tensione dalle molte crisi dell’ultimo decennio. Nell’ultimo ventennio è apparsa una divaricazione crescente tra il deterioramento del capitale pubblico e la pressione del debito sulle finanze pubbliche. In quasi tutti gli Stati avanzati lo stock di capitale pubblico è diminuito significativamente rispetto al valore medio degli anni Novanta, con alcuni paesi, insospettabili, che emergono come particolarmente problematici. Spicca su tutti la Germania, il cui stock di capitale pubblico era nel 2019 inferiore del 17% rispetto agli anni ‘90 (dati FMI). Nello stesso periodo (1999-2023), il debito è aumentato quasi ovunque: di 20 punti percentuali per l’Eurozona, di 25 per l’Italia, di addirittura 50 punti per la Francia (Dati Commissione Europea). Questa tensione tra un capitale pubblico deteriorato e inadeguato per le sfide della transizione e un margine di manovra per le finanze pubbliche reso esiguo dal debito pubblico, è l’oggetto del rapporto, che si interroga su come uscire dall’angolo.

Il rapporto evidenzia diversi messaggi chiave per il dibattito pubblico in vista delle elezioni europee di giugno. Sottolinea che l'investimento non può essere affidato esclusivamente ai governi nazionali, ma deve coinvolgere banche d'investimento, istituzioni europee e settore finanziario. Contrariamente a quanto si possa pensare, l'investimento pubblico non è in competizione con i capitali privati, ma può incentivare l'economia. Inoltre, il rapporto mette in luce l'importanza di ridefinire le definizioni di investimento, includendo il capitale intangibile come istruzione, sanità e capitale sociale. Infine, evidenzia la necessità di riformare le istituzioni europee per consentire ai decisori politici di affrontare le sfide attuali senza compromettere la stabilità finanziaria.



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