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BCE, per la prima volta si allentano standard credito per mutui casa

Piccolo inasprimento per i finanziamenti alle imprese, mentre gli standard si rivelano stabili per i crediti al consumo

Banche, Economia
BCE, per la prima volta si allentano standard credito per mutui casa
(Teleborsa) - Si restringono solo lievemente gli standard creditizi delle banche europee verso le imprese, mentre a sorpresa si allentano quelli a favore delle famiglie che chiedono un mutuo. Lo rivela il consueto sondaggio mensile condotto dalla BCE, secondo cui questo non si verificata dal quarto trimestre 2021.

L’indagine sul credito bancario dell’Area euro di aprile 2024 evidenzia, per il primo trimestre dell'anno, un lieve inasprimento degli standard di credito (linee guida interne o i criteri di approvazione dei prestiti) dei prestiti alle imprese (percentuale netta in calo al 3% dal 9% precedente). E per la prima volta dal quarto trimestre del 2021, le banche hanno segnalato un moderato allentamento dei loro standard creditizi per i prestiti alle famiglie per l’acquisto di casa (percentuale netta a-6%), mentre i criteri per il credito al consumo e altri prestiti alle famiglie si sono inaspriti ulteriormente (percentuale netta al 9%).

La percezione del rischio ha continuato a esercitare pressioni restrittive su tutte le categorie di prestiti, mentre la concorrenza e, per i mutui immobiliari, anche la tolleranza al rischio delle banche, hanno contribuito a un allentamento degli standard creditizi.

Per il secondo trimestre del 2024, le banche si aspettano una moderata stretta per i prestiti alle imprese e standard di credito invariati per i prestiti alle famiglie.

I tassi sui prestiti sono stati il ??principale motore dell’allentamento dei termini e delle condizioni per i prestiti immobiliari, mentre i margini in media e i prestiti più rischiosi hanno in gran parte guidato l’inasprimento dei termini e delle condizioni per il credito al consumo.

Le banche hanno segnalato un ulteriore calo della domanda di prestiti o di utilizzo di linee di credito da parte delle imprese e un lieve calo della domanda di mutui, mentre la domanda di credito al consumo e altri prestiti alle famiglie è risultata sostanzialmente stabile. Come è avvenuto negli ultimi trimestri, l’aumento dei tassi di interesse, nonché la riduzione degli investimenti fissi per le imprese e la minore fiducia dei consumatori, hanno esercitato una pressione frenante sulla domanda di prestiti.

La riduzione del portafoglio di attività di politica monetaria della BCE - si sottolinea - ha avuto un ulteriore impatto negativo sulle condizioni di finanziamento e sulle posizioni di liquidità delle banche negli ultimi sei mesi, determinando un moderato inasprimento dei termini e delle condizioni e un effetto negativo sui volumi dei prestiti.

Le banche dell’area dell’euro hanno inoltre indicato che la graduale eliminazione della terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO III) ha continuato a incidere negativamente sulle posizioni di liquidità delle banche.

Negli ultimi sei mesi le banche dell’area euro hanno segnalato invece un impatto decisamente positivo delle decisioni della BCE sui tassi di interesse, anche se si prevede che l’impatto cumulativo diminuirà nei prossimi sei mesi. L’impatto frenante delle decisioni sui tassi di interesse della BCE previste per i prossimi sei mesi si estende anche alla redditività complessiva delle banche, con un contributo moderatamente negativo derivante dagli accantonamenti e dalle svalutazioni.
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