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Produzione industriale, "dati pessimi": i commenti delle Associazioni

Economia
Produzione industriale, "dati pessimi": i commenti delle Associazioni
(Teleborsa) - L'Istat stima che a febbraio 2024 l'indice destagionalizzato della produzione industriale in Italia sia aumentato dello 0,1% rispetto a gennaio, contro aspettative degli analisti per una crescita dello 0,6%. Numeri che deludono le associazioni.

Il Codacons parla di "nuovo tonfo per l'industria italiana, con la produzione che a febbraio segna un calo del -3,1% su base annua e un misero +0,1% su mese. Da oltre un anno, per la precisione 13 mesi, il dato tendenziale della produzione registra numeri negativi, spiega il presidente Carlo Rienzi. A febbraio gli indici calano in tutti i settori, ad eccezione dei beni strumentali, ma il vero allarme riguarda i beni di consumo che scendono su base mensile del -0,8% e addirittura del -5,3% su anno, con punte del -6,1% per quelli durevoli".

Sull' industria italiana si fa ancora sentire l'onda lunga del caro-prezzi che ha imperversato negli ultimi due anni, e che ha avuto effetti negativi diretti sulla spesa e sui consumi delle famiglie, prosegue Rienzi - Per questo ribadiamo la necessità di intervenire in maniera più efficace sui prezzi, perchè solo calmierando i listini sarà possibile tutelare la capacità di acquisto delle famiglie, sostenere i consumi e aiutare industria, commercio ed economia".


Anche l'UNC parla di "dati pessimi. Dopo l'anno nero 2023 e il crollo di gennaio, -1,4% in un solo mese, a febbraio ci si attendeva perlomeno un rimbalzo significativo. Invece si sale di un misero 0,1%, mentre su base annua prosegue indisturbata la caduta, che, come rileva l'Istat, dura da 13 mesi, ma che non riguarda solo la produzione complessiva. Anche i beni di consumo, totali, durevoli e non durevoli, precipitano da febbraio 2023. Per i beni intermedi la flessione si registra ininterrottamente addirittura dal giugno del 2022. Insomma, dati allarmanti e preoccupanti" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"E' evidente che se i consumi non tirano, le vendite latitano e di conseguenza la produzione industriale resta ferma. urge ridare capacità di acquisto alle famiglie meno abbienti" , conclude Dona.





(Foto: Clayton Cardinalli su Unsplash)
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