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Il Cigno Nero – Terremoti e mercati finanziari

Esiste un chiaro parallelismo tra le catastrofi naturali e le catastrofi sui mercati.

I terremoti vengono considerati eventi “random”, cioè casuali e imprevedibili, anche se le statistiche dicono qualcosa di più e cioè che esiste una interessante e curiosa stabilità di frequenza nei terremoti di grado pari o superiore a 7 della scala Richter (quelli molto violenti, per intendersi): se ne verificano circa 15 all’anno, raramente meno di 10, raramente più di 20. Per una cosa “imprevedibile”, una statistica piuttosto solida.

Esiste un chiaro parallelismo tra le catastrofi naturali e le catastrofi sui mercati. Il continuo verificarsi di sismi sulla terra è una certezza. L’incertezza riguarda il DOVE, il QUANDO e il QUANTO GRANDE. Il DOVE – per quanto incerto – può essere ricondotto a schemi probabilistici: esistono ZONE AD ALTO RISCHIO SISMICO e zone a basso rischio. Il comportamento RAZIONALE porta le persone che scelgono di vivere in una zona sismica ad ASSICURARSI contro il rischio di un evento catastrofico. Lo stesso comportamento RAZIONALE non si riscontra sui mercati, nonostante le analogie siano forti: le zone ad ALTO RISCHIO SISMICO sono le classi di asset ad elevata VOLATILITA’, mentre gli EVENTI SISMICI sono i cali con caratteristiche di particolare violenza in termini di PREZZO e TEMPO, quindi i DRAWDOWN (perdite) imprevedibili per TIMING e DIMENSIONI.

Number of historical worldwide earthquakes with magnitudo 7.0 or higher

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