(Teleborsa) -
L'economia cinese continua a rallentare, scontando gli effetti della frenata dell'export e della guerra commerciale, mentre
Pechino punta ad una crescita più bilanciata, tipica delle economie avanzate, che richiederebbe però l'avvio di
riforme strutturali di lungo periodo.
Lo rivela l'ultima indagine dell'
OCSE, secondo cui la Cina necessita di riforme che consentano di stimolare consumi e servizi interni ed assicurare una
crescita sostenibile e più inclusiva.
L'indagine, presentata a Beijing dal vice segretario generale dell'OCSE,
Ludger Schuknecht, richiama anche i crescenti
rischi finanziari derivanti dall'elevato debito delle imprese e raccomanda alla Cina di
dare la priorità alla creazione
mercato del lavoro uniforme per aumentare la produttività e l'inclusività.
L'indagine sottolinea anche la necessità di
scambi e investimenti più equilibrati. La politica - secondo l'organizzazione di Parigi - dovrebbe mirare ad
abbassare ulteriormente i
dazi all'importazione e
smantellare le barriere tariffarie e non che bloccano l'ingresso di imprese straniere, in particolare i requisiti per costituire joint venture o tecnologie di trasferimento.