(Teleborsa) - Inizialmente attesa nella giornata di ieri, è
slittata ad oggi, giovedì 16 gennaio, la
decisione della Consulta chiamata a esprimersi sull'
ammissibilità del referendum elettorale depositato lo scorso 30 settembre da
otto regioni di
centrodestra (Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Abruzzo) che propone di abolire dal
Rosatellum la parte
proporzionale, lasciando solo i collegi
maggioritari uninominali. Salvini, in particolare, ha fretta perché vuole reagire alla legge elettorale proposta dalle forze di maggioranza e che va in senso opposto: il
Germanicum che prevede un
sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 5% e diritto di tribuna per i piccoli partiti.L’attuale
Rosatellum prevede che c
inque ottavi dei parlamentari siano eletti con sistema proporzionale. Eliminando questa quota la “nuova” legge diverrebbe un
maggioritario puro a turno unico, simile - per capirci - a quello in vigore nel
Regno Unito. In pratica, nei collegi sarebbe eletto chi prende
un voto in più degli altri candidati.
"Mi aspetto che gli italiani possano
scegliere, possano votare, che non venga loro sottratto questo strumento di democrazia che è il referendum. Perché la legge elettorale non può essere
chiusa in due stanze fra tre partitini che vogliono tornare al proporzionale per salvare la poltrona.
Mi auguro che la consulta dia la parola al popolo", ha detto ieri
Matteo Salvini,
Se oggi arrivasse il
semaforo verde della
Consulta, un’eventuale vittoria del sì al referendum aprirebbe, infatti, la strada alla
modifica del sistema elettorale attualmente
in vigore.