(Teleborsa) - Oggi il consiglio dei Ministri varerà l'edizione 2013 della legge di stabilità, sebbene l'esecutivo debba risolvere alcuni profili rimasti ancora aperti.
Il provvedimento, che dovrà essere varato, prevede la mobilitazione di risorse per oltre 10 miliardi a seconda delle problematiche che l'esecutivo dovrà affrontare.
L'obiettivo del governo Monti sarà sicuramente quello di evitare l'aumento delle aliquote IVA, il prossimo luglio, e quindi sarà necessario reperire 6,5 miliardi. I 10 miliardi, inizialmente previsti, dovranno coprire oltre all'IVA anche le "spese indifferibili" per circa 3 miliardi, che riguardano tra l'altro i fondi per il terremoto che ha colpito le regioni Emilia, Lombardia e Veneto. Da qui si evince che la manovra, dopo la nota di aggiornamento al Def approvata giovedì scorso, potrebbe salire ancora.
Mercoledì scorso, nell'audizione alla Camera, il ministro Vittorio Grilli, ha assicurato che la legge di Stabilità conterrà la seconda parte della Spending Review. Insomma, le speranze di vedere nella legge interventi di alleggerimento tributario sono davvero poche...
Quel che è certo, è che nel pacchetto ci sarà la parola definitiva sul Ponte di Messina. Nei giorni scorsi, infatti, il ministro Corrado Passera ha annunciato che nella legge di Stabilità sarà detta l'ultima parola sulla vicenda, sottolineando che bisogna tener conto dei pronunciamenti della Commissione europea, che non l'ha inserita fra le priorità, e del Cipe.
Qualche giorno fa il Ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, era tornato sull'annosa questione, in risposta ad indiscrezioni che parlavano di una riapertura dell'iter. Ma la risposta del Ministro era stata negativa, sollecitando il plauso delle associazioni ambientaliste, che per anni si sono battute per sabotare il progetto.