(Teleborsa) - E' ufficiale: il Premier olandese Mark Rutte ha rassegnato le proprie dimissioni assieme a tutti i ministri e segretari di Stato.
Dopo settimane di dibattiti per mettere in atto le misure di austerity 'consigliate' da Bruxelles, la coalizione di maggioranza ha dunque alzato bandiera bianca.
Rutte ha incolpato la frangia di euroscettici che compone la maggioranza, sottolineando che non si è riusciti a trovare un compromesso sui tagli da attuare per risanare i disastrati conti pubblici.
A minare la stabilità dell'esecutivo dimissionario è stato il Partito della Libertà (PPV) di Geert Wilders, che ha bocciato la proposta, contestando le misure in tema di pensioni.
Adesso si apre la strada per le elezioni anticipate, ma Prima il Premier uscente intende trovare un compromesso parlamentare sui tagli e varare il piano di austerity.
L'obiettivo imposto al Governo dall'Europa è quello di raggiungere un deficit al 4,6% del PIL entro il 2013. Per far questo occorrono tagli alla spesa pubblica per 15 miliardi di euro.
Le dimissioni di Rutte aumentano il clima di incertezza nel quale si trova il Paese in questi giorni. "Chiediamo che tutti continuino ad impegnarsi nell'interesse del Regno", ha chiesto l'Esecutivo uscente nella nota ufficiale trasmessa alla regina Beatrice d'Olanda.
Sembra cosa certa, tuttavia, il Governo di transizione che guiderà Amsterdam fino al voto non metterà in atto alcun provvedimento.
L'Olanda continuerà dunque a fluttuare nel limbo a tempo indeterminato, mentre i mercati continueranno a chiedersi, in modo sempre più pressante, se sarà o meno la prossima vittima di una crisi che sta ribaltando il quadro politico europeo.