Facebook Pixel
Milano 12:08
34.018 +0,23%
Nasdaq 18-mar
17.985,01 0,00%
Dow Jones 18-mar
38.790,43 +0,20%
Londra 12:08
7.706,84 -0,20%
Francoforte 12:08
17.940,43 +0,04%

Fin che la banca va... (oltre la nebbia, l'iceberg)



Ci siamo. Piovono le trimestrali bancarie sul fronte USA e la musica è stonata. Stride e le orecchie soffrono auscultando siffatta disfatta. La regina Goldman Sachs e i vassalli JP Morgan, BoA e Wells Fargo, oltre a Citigroup, pur galleggiando, chi più e chi meno, su una carrettata di utili sono costretti a fare i conti con il futuro e trarre conclusioni.

La redditività straordinaria del 2009, prodotta per lo più da attività di investment banking in barba alla crisi e con i soldi del governo, non sarà possibile ripeterla. E la redditività fa rima con Bonus che per il 2009 vedrà le Banche americane elargire circa 145 mld di dollari. Le congetture riguardo alla persistenza del fenomeno reddituale delle banche Usa sono molteplici e tutte improntate alla cautela vista la debolezza del mercato del lavoro e dell'ingessamento del settore immobiliare.

Detto della brillantezza dei conti appena chiusi, va anche ribadito che in prospettiva adesso si vedono più ombre che luci e questo per lo stato di crisi in cui versano il credito al consumo e i mutui immobiliari, che a breve vedranno le scadenze per la rinegoziazione su clienti di più elevata affidabilità, oltre alla crisi di altre attività legate al settore più tradizionale delle banche commerciali. Siamo di nuovo vicini al crinale del precipizio perché tutto lo sforzo fatto, almeno nelle intenzioni, è stato vanificato da una escalation speculativa riproposta dalle banche alla faccia dell'accordo fatto con il governo nemmeno un anno fa.

In effetti l'obiettivo iniziale era quello di attivare una sorta di giro contabile, chiamiamola pure una partita di scambio, dove a fronte di pacchetti di aiuti e garanzie oltreché allo schiacciamento dei tassi di interesse prossimi allo zero, le banche avrebbero dovuto redistribuire il credito ottenuto, peraltro a condizioni vantaggiosissime, dal governo sul mercato, ponendo le basi per una virtuosa attivazione tesa a stimolare i consumi, stabilizzare la crisi del mercato immobiliare e contribuire al rilancio dell'economia.
Così non è stato, o almeno se qualcosa è stato lo è stato solo in minima parte, scatenando alla fine l'aggressività dell'informazione americana per la decisione da parte dei banchieri di distribuirsi bonus miliardari.

Altri Editoriali
```