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Frontiere inviolabili e Diritti umani, un labirinto geopolitico

Russia e Cina alle prese con Ucraina e Taiwan, tra Donbass e Kosovo

All'ONU si vive una situazione di grande incertezza: la questione della invasione dell'Ucraina da parte della Russia mette in seria difficoltà le relazioni tra Mosca e Pechino per il sovrapporsi della questione di Taiwan.

C'è un punto cruciale da cui occorre partire: la Russia sostiene di essere intervenuta in Ucraina con l'operazione militare speciale in corso a partire dal 24 febbraio per difendere i diritti umani delle popolazioni del Donbass che venivano violati da Kiev. Nessun seguito concreto era stato dato agli Accordi di Minsk, garantiti da Francia e Germania con il supporto dell'OSCE, sulla cui base dovevano essere garantite forme di autogoverno alle due autoproclamatesi Repubbliche del Donetsk e Lougansk, aree di confine popolate da una forte minoranza russofona e russofila.

Il referendum ora in corso in queste due autoproclamate Repubbliche ed in altre due regioni sottoposte al controllo militare di Mosca, finalizzato a determinare una loro integrazione politica nella Federazione Russa, rappresenta un vulnus al principio della integrità territoriale degli Stati e delle loro frontiere: solo un riconoscimento internazionale di questo processo, ora impensabile, potrebbe conferire il crisma della legalità ad uno stato di fatto.

E' ben vero che il diritto internazionale e la sovranità degli Stati si basano sul principio di effettività, ma le istituzioni come l'ONU hanno definito criteri e strumenti di stabilizzazione rispetto al principio della mera forza.

C'è un primo punto delicatissimo: se la Cina sostenesse anche la sola legittimità dell'intervento militare della Russia in Ucraina, e dunque nel territorio di un altro Stato sovrano, per difendere i diritti umani della popolazione ivi residente, si metterebbe in una posizione assai scomoda per quanto riguarda la situazione di Taiwan: quest'isola, che fa parte integrante della Cina e che dunque non ha alcun riconoscimento come Stato indipendente e sovrano sul piano del diritto internazionale, ha tuttavia uno status peculiare che la stessa Cina indirettamente riconosce sulla base del principio "Un Paese, due Sistemi".
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