(Teleborsa) - La banca centrale australiana conferma tassi di interesse fermi sul minimo storico del 2,75%, dopo aver tagliato l'ultima volta il costo del denaro a maggio di un quarto di punto. La decisione della Reserve Bank of Australia, a dire il vero, era ampiamente attesa, ma ha comunque prodotto un deprezzamento del dollaro australiano attorno a 0,9161 USD (-0,8%).
Il Governatore della banca centrale, Glenn Stevens, ha infatti ricordato che il problema valutario è uno dei fattori chiave per la politica monetaria australiana, in quanto il cambio del dollaro australiano "resta elevato". Poi, Stevens ha sottolineato che non si esclude un ulteriore deprezzamento della valuta, "che consentirebbe di ribilanciare la crescita dell'economia".
"Le prospettive di inflazione offrono spazio per ulteriori allentamento monetario", ha riconosciuto il numero uno della banca centrale, prevedendo impatti positivi sulla domanda.
Se la promessa di nuove politiche espansive è concreta, prima di mettere in atto nuove politiche di stimolo, la banca centrale australiana attenderà che si siano pienamente realizzati gli effetti delle misure annunciate in precedenza.