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Il "niente" della Fed mette turbo all'euro. E ora?

Economia
Il "niente" della Fed mette turbo all'euro. E ora?
(Teleborsa) - Listini in festa, rendimenti dei Treasury a picco, euro in volata. Tutto in poche ore, senza che nessuno abbia mosso un dito.

E' quello che è accaduto ieri sera dopo l'inattesa decisione della Federal Reserve di non iniziare il tapering, ovvero il ritiro graduale degli stimoli all'economia americana.

I mercati hanno dunque ancora bisogno di quegli 85 miliardi al mese di acquisti di asset. Per scalarli c'è tempo, ha detto in sostanza il Chairman Ben Bernanke.

Questa mossa a sorpresa ha fatto bene alle Borse e innescato una fuga dal dollaro che, con questa policy monetaria, continuerà a subire l'effetto diluzione. A poche ore dalla fine del FOMC, il braccio armato della Fed, il biglietto verde è crollato e l'euro è volato a quota 1,35 USD, toccando i massimi da febbraio del 2013. Un possibile problema futuro per l'Eurozona, già alle prese con una difficile ripresa dell'economia che un euro forte non può che rallentare ulteriormente.

A questo punto è possibile che la Banca Centrale Europea, che pure non ha alcuna intenzione di alzare i tassi nell'immediato futuro, debba resettare l'attuale policy elaborando, dove possibile, una strategia che raffreddi la moneta unica.

Non c'è che dire: allontanando la fine del quantitative easing, Bernanke ha aperto le porte a molti scenari ad ora minimamente ipotizzati.
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