(Teleborsa) - L'Italia è uno dei Paesi più vecchi al mondo. Lo rivela l'ISTAT nell'Annuario statistico italiano 2013, un volume di oltre ottocento pagine che offre un ritratto completo e aggiornato del Paese. Sono gli uomini a vivere di meno arrivando ad una media di 79,4 anni contro gli 84,4 anni delle donne. Questo, spiega l'istituto di statistica è dovuto all'influenza positiva di riduzione dei rischi di morte a tutte le età.
Nell'Annuario, l'Istituto di via Cesare Balbo fotografa il Paese, spaziando dai disoccupati agli stranieri, dalla sanità alla giustizia, dall'istruzione al lavoro, rilevando che, nel 2012, si contano oltre 59 milioni e mezzo di abitanti, in aumento rispetto all'anno precedente, grazie all'incremento del flusso migratorio. Battuta d'arresto per le nascite.
Parlando di nascite, l'ISTAT fa notare che la maternità è sempre più posticipata: 31,4 anni è l'età media delle neo mamme in Italia, un valore fra i più alti in Europa. Nel 2011 il numero medio di figli è sceso a 1,39.
Per quanto riguarda il capitolo istruzione: in calo gli iscritti alle scuole superiori. Per il quarto anno consecutivo, a scendere sono soprattutto gli iscritti alle scuole secondarie di secondo grado, sempre meno anche gli immatricolati nelle università, mentre aumentano i laureati.
Per quanto riguarda l'occupazione nel 2012 sono oltre 22 milioni e mezzo gli occupati, grazie all'ascesa dei lavoratori stranieri, che raggiungono quota 10,2% del totale. A crescere gli occupati over 50: causa-effetto della riforma delle pensioni. Nel 2012 aumenta in misura sostenuta anche il numero di disoccupati che arriva al 30,2%( oltre 2 milioni e mezzo di persone) livello più elevato dal 1977. Il tasso di disoccupazione è al 10,7% e quello di inattività al 36,3%.